La corsa più pazza del mondo
(The Gumball Rally)
di Charles Bail (Usa, 1976)
con Michael Sarrazin, Gary Buseau, Raul Julia,
Tricia O’Neil, Norman Burton, John Durren,
Colleen Camp, Tim McIntire, Joanne Nail, Susanne Flannery
Film che ho scoperto da ragazzino. E’ stato amore a prima vista. Dunque è sempre un piacere riguardarlo.
Un gruppo di spericolati organizza una gara di auto. Partenza da un garage di New York, arrivo a Palm Beach, Los Angeles. La chiamata a raccolta avviene via telegramma o telefono con una semplice parola d’ordine: "Gumball". Parola che sarebbe il nome della corsa stessa e che dà il titolo al film. Gumball sta proprio per gomma da masticare; è il prodotto di punta della mega azienda di cui è proprietario l’organizzatore della gara (Michael Bannon). Inoltre il trofeo che viene assegnato al vincitore della corsa altro non è se non un distributore di gomme colorate a forma di sfera (gumballs), tutto verniciato d’oro.
La gara è clandestina. Non ci sono regole, né tantomeno limiti di velocità. Ogni mezzo è lecito per arrivare primi. La competizione ovviamente non sta simpatica alla polizia. In particolar modo al Tenente Roscoe, che si mette alle calcagna dei piloti da una costa all’altra. In gara ci sono diversi team e auto differenti. C’è una Porsche 911 Targa guidata da due bionde avvenenti, una Ferrari decappottabile rossa guidata da un hippie californiano ed uno sciupafemmine italiano (una specie di superpilota che pare aver vinto dei gran premi di Formula 1 e la mille miglia), una Mercedes guidata da due simpatici vecchietti molto aristrocratici, un’altra auto blu decapottabile (Cobra?) guidata dal magnate organizzatore e da uno scrupoloso professore universitario, un camionicino truccato, un’auto della polizia fasulla, una Chevrolet Camaro, una Corvette e persino un tizio muto (apparentemente francese) su di una moto Kawasaki.
E’ una commediola più che leggera ma a me, col passare degli anni, fa ancora simpatia. Mi chiedo se sia stato questo film a fare da spin off al cartone animato omonimo o viceversa.
Più che la trama di questo film mi piacciono gli attori e come recitano. Raul Julia è superbo nei panni del Don Giovanni italiano. Il suo personaggio, Franco Bertolini, va in giro con occhiali da sole a goccia, un trench beige e una lunga sciarpa bianca. Nell’edizione italiana è stato doppiato con uno spiccato accento napoletano. La parte del maniaco di donne e motori fa proprio al caso suo.
Micheal Sarrazin veste i panni del campione in carica nonché supermilionario organizzatore. Ha due occhioni blu che conquistano su di una faccia molto simpatica. Piacione.
Susanne Flannery è incredibilmente giovane, bionda ed affascinante. Ti accorgi in un attimo che è la Stephanie della soap "Beautiful" ma non importa. In questo film ha classe da vendere.
Al suo fianco un’altrettanto bella e giovane Joanne Nail nei panni di un’avvenente ventenne che sfreccia a tutto gas per le strade degli Stati Uniti senz’aver nemmeno conseguito la patente di guida.
Gary Busey fa ancora il matto. Più di quanto non lo faccia nel film "Un mercoledì da Leoni". Uno sciamannato patentato.
Tricia O’Neil l’ho scoperta domenica scorsa in una puntata del serial "Colombo" ("How to Dial a Murder"). Mi è piaciuta subito. Capelli neri, nasino all’insù, sguardo dolcissimo, fisico da pin up. Ricorda incredibilimente Giorgia Surina. Sarà per questo forse che oggi, rivedendola in questa pellicola, mi è sembrata ancora più desiderabilmente bella.
Norman Burton è lo sfigato, nonché frustrato, tenente di mezza età che rincorre le auto in gara per tutto il percorso. Una maschera simpaticissima.
Colleen Camp fa la parte di una biondina svampita che si fa sedurre in 10 secondi da Franco mentre fa una sosta in un’area di servizio.
Tim McIntire è l’avversario numero uno di Michael Bannon. Il proprietario della Ferrari Daytona. Un viveur californiano dall’aspetto hippie che, pur di non arrivare ancora secondo, come l’anno precedente, ingaggia un ex pilota professionista (Franco) e tutta una serie di meccanici specializzati sparsi per i vari stati che sono attraversati dalla corsa.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.