Romanzo PopolareRomanzo Popolare

Romanzo popolare

di Mario Monicelli (Italia, 1974)
con Ugo Tognazzi, Ornella Muti,
Michele Placido, Pippo Starnazza

Film che parte come commedia grottesca e che finisce per trasformarsi in un menage a trois dramamticamente realistico. Giulio Basletti, un operaio metalmeccanico milanese di circa 50 anni, sposa Vincenzina, una ragazza campana di 16 anni, conosciuta sin da bambina e a cui ha persino fatto da padrino per il battesimo. I due hanno un bambino, lo chiamano Ciccio. Non sono ricchi – lui lavora i fabrica mentre lei accudisce casa e figlio – ma non se la passano male. Non sono soli, nè tristi. Intorno a loro si riunisce tutta la famiglia meridionale di lei. Insomma, tutto sembra filare liscio finchè lui non si assenta per qualche giorno (deve tornare al Sud a causa di un lutto famigliare) e lei ne approfitta per tradirlo con un giovane poliziotto, un tale diventato amico di famiglia quasi per caso e bene accetto in casa.
Tornato a casa con un angosciante sospetto in testa, Giulio scopre tutto. Dapprima si finge superiore, poi impazzisce per qualche attimo arrivando persino a picchiare sua moglie. In un secondo momento incassa il colpo facendosi spiegare per filo e per segno come sono andate le cose. Lei gli giura subito fedeltà eterna poiché si è dimostrato generoso, comprensivo ed innammorato. Lui dunque accetta la situazione, imponendosi un comportamento esemplare, da vero uomo moderno degli anni ’70.
Almeno sino a quando non riceve una lettera anonima in cui lo si accusa di essere cornuto e lo si istiga a cacciare di casa la giovane moglie fedifraga. A questo punto le cose vanno a rotoli definitivamente.
L’interpretazione di Ugo Tognazzi è magistrale. Se mi chiedeste chi è più ‘italiano medio’ tra lui e Alberto Sordi non saprei davvero chi scegliere.
Ornella Muti recita ma ha così pochi primi piani che quasi ti chiedi se al posto suo non avrebbe potuto esserci benissimo un’altra. Tra l’altro è anche doppiata da una ragazza con forte cadenza dialettale napoletana.
Michele Placido fa simpatia per quanto è giovane e per come rimarchi il suo tipico accento foggiano. Qui fa il triste poliziotto, emigrato al nord in cerca di lavoro.
Buffissimo, poi, Pippo Starnazza nella parte del vecchio capofamiglia milanese che combina un guaio dopo l’altro.
Molto bella la colonna sonora. Ci sono alcuni brani strumentali sullo stile del migliore Piero Piccioni ma il pezzo forte è il brano "Vincenzina e la fabbrica", composto da Enzo Jannacci. Per la cronaca: questa pellicola contiene anche il brano "Non sono una santa" cantato da Rosanna Fratello.
"Romanzo popolare" potrebbe essere considerato uno dei capisaldi della commedia all’italiana, se non fosse così poco conosciuto. La sceneggiatura è di Age e Scarpelli e Mario Monicelli stesso. Il valore aggiunto è dato dai dialoghi curati da Enzo Jannacci e Beppe Viola. Difatti l’elemento più esilarante sono i momenti in cui Tognazzi sfodera un milanese stretto idealtipico. 
Pellicola d
a vedere assolutamente.
Non mi stancherò mai di dirlo: è una fortuna che la trasmissione "I Filmissimi di Rete 4" proponga perle di questo genere che altrimenti mai avrei scoperto. Peccato solo che le mandino a notte inoltrata.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.