The Assassination

The Assassination
(The Assassination of Richard Nixon)

di Niels Mueller (Usa, Messico, 2004)
con Sean Penn, Naomi Watts, Don Cheadle,
Jack Thompson, Brad Henke,
Michael Wincott, Mykelti Williamson

Questo è il miglior film in cui Sean Penn abbia mai recitato – eccezion fatta, forse, per il personaggio dell’avvocato corrotto e pazzoide David Kleinfeld, che interpretò in "Carlito’s Way". Insomma io non l’ho mai visto recitare così. Con questa performance credo che sia definitivamente entrato nell’Olimpo dei miei attori preferiti.
"The Assassination" è riuscito a toccare le mie corde. Nel profondo. E credetemi quando vi dico che non è affatto facile. Mi ha emozionato sopratutto la figura del protagonista, Samuel Bicke, un uomo a cui la fortuna ha voltato le spalle. Un perdente assoluto. Il più tipico dei ‘loser’. Uno sfigato ma buono. Uno che incute commiserazione. Un povero cristo che non riesce a ottenere alcun successo, sia nella vita pubblica che in quella privata. Sam è separato dalla moglie, benché ne sia ancora pazzamente innamorato. Questa fa di tutto per trattarlo in malo modo, tenendolo il più possibile lontano da casa e dai suoi tre figli.
Sul lavoro Sam, invece, viene avversato dal suo capo – un venditore di mobili – che lo tiene sempre sotto stress. Lui vorrebbe trasformarlo in un venditore senza scrupoli, in uno squalo, ma Sam si oppone, dopo aver cercato di sopportare il più possibile e dopo essersi impegnato a studiare la figura del perfetto venditore su libri e nastri. Ciò che lo porta a licenziarsi e a cambiare continuamente mestiere è la menzogna. Sam è quasi un puro. Non vuole mentire ai clienti. non è nelle sue corde. Semplicemente non ci riesce. Aspira a raggiungere gli stessi risultati nelle vendite, restando estremamente sincero con il cliente. Ovviamente il suo datore di lavoro non apprezza. Anzi lo umilia sempre, lo mette alla strette, lo costringe a tagliarsi i baffi – quella stessa peluria che un tempo aveva iniziato a farsi crescere per amore di sua moglie – lo costringe a mentire sul fatto di essere separato, poiché vuole che tutti i suoi dipendenti abbiano una moglie. Magari tradiscono. Magari sono dei farabbutti traditori ma single, separati o divorziati no. Quelli nella sua aziende non ce li vuole! Solo uomini spostati. Quelli sono i migliori venditori.
Tra l’altro Sam vede fallire anche il progetto di aprire una specie di negozio ambulante di pneumatici con il suo unico amico, un gommista di colore. Una società assicurativa gli nega il prestito necessario per mettere in piedi il suo sogno: un’attività imprenditoriale. Se si aggiunge a tutto ciò la richesta di divorzio da parte di sua moglie ed un brutto litigio con suo fratello, il quale arriva a minacciarlo di mandarlo in carcere, ecco che si riesce a capire la sua follia, il suo gesto estremo.
I vari problemi esistenziali di Sam lo portano a covare un odio profondo nei confronti del sistema americano e, nello specifico, nei confronti del suo massimo rappresentate: Richard Nixon. Si tenga conto che quelli sono gli anni del Watergate. Tutta la storia, che dura poco più di un anno, è ambientata tra il 1973 e il 1974.
Naomi Watts non è tra le mie preferite ma qui se la cava. Recita bene la parte della mogliettina giovane e stronza, anche a vederla così, mora, può risultare ai più poco credibile. Siamo forse troppo abituati alla sua capigliatura bionda.
Jack Thompson è fenomenale. Recita come un vecchio lupo da palcoscenico. Qui interpreta magistralmente il capo stronzo. La faccia di bronzo del venditore di mobili truffaldino è sua.
Poche scene per Don Cheadle, ma come attore comprimario nei panni del gommista di colore dice la sua.
Michael Wincott a tratti sembra Heath Legder invecchiato… ma potrebbe essere solo una mia impressione erronea.
Un plauso alla fotografia di Emmanuel Lubezki. A dir poco meravigliosa. Guardate i primi 60 secondi di film e fermatevi ad ammirare. E riflettere.
Nota a margine: i produttori di questa pellicola sono: Leonardo Di Caprio, Alexander Payne (il regista di "Sideways") e Alfonso Cuaròn (il regista di "Y Tu Mama Tambien").

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.