Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesiSi ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi

Si ringrazia la regione Puglia
per averci fornito i milanesi


di Mariano Laurenti (Italia, 1982)
con
Giorgio Porcaro, Massimo Boldi,
Teo Teocoli, Eleonora Vallone, Manuela Gatti,
Mirella Banti, Franco Caracciolo, Giorgio Faletti,
Elio Crovetto, Gimmi il fenomeno, Guido Nicheli

Un film che ogni pugliese dovrebbe vedere almeno una volta nella vita.
Potrebbe essere questa una delle pietre miliari che ha dato origine alla figura del ‘terrunciello’, poi ripresa anche da Diego Abbatantuono e portata al successo.
La storia è estremamente semplice e stereotipata: Benedetto, un giovane pugliese sotto i 30 anni che vive a Milano, fa di tutto per inserirsi negli ambienti ricchi della città. Di notte ascolta persino in cuffia un corso di milanese su audiocassetta. Vive con sua sorella minore Carmela (Manuela Gatti) di cui è molto geloso. Quest’ultima fa di tutto pur di violare la vita castigata a cui vorrebbe costringerla suo fratello. Ha velleità artistiche, vorrebbe fare la showgirl ma, quando suo fratello scopre una sua apparizione in tv, finisce per essere punita e rinchiusa tra le mure domestiche. E’ a questo punto che si porta il fidanzato siciliano a casa, spacciandolo per una compagna di scuola con cui studia inglese. Per pagare gli studi di sua sorella, Benedetto sbarca il lunario come cameriere in una tavola calda. Qui ci lavora anche un lavapiatti milanese (Teo Teocoli) che si finge marocchino.
Per entrare nella Milano bene Benedetto si finge Mogol (il noto paroliere di Battisti). Così facendo conosce Max, il proprietario di una piccola tv locale. Un giovane, tanto rampante quanto imbecille, che cerca continuamente di irretire delle giovani donne, promettendo loro di sfondare nel mondo dello spettacolo. Tra le sue grinfie pasticcione ovviamente finirà anche Carmela.
Si ride per singole gag ed espressioni assurde. E’ un riso di pancia. Teocoli fa sbellicare dalle risate quando imita l’arabo in maniera onomatopeica. Boldi propone all’infinito il tormentone "Lo so, lo so… non lo sapessi ma lo so!"
La sceneggiatura è di Giorgio Faletti.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.