The prestige

The prestige

di Christopher Nolan (USA, 2006)
con
Hugh Jackman, Christian Bale,
Scarlett Johannson, Michael Caine,
David Bowie, Andy Serkis, Piper Perabo, Ron Perkins,
Rebecca Hall, Jamie Harris, Chris Cleveland,
Samantha Mahurin, Daniel Davis, Roger Rees

Se vi sono piaciute le opere precedenti di Nolan, questo film fa decisamente per voi.
A partire dalla storia. Originale e intrigante. Tiene incollati alla poltroncina del cinema. Piena di colpi di scena e di ribaltamenti di fronte. Altro pregio: la struttura cronologica che risulta complessa, quasi altalenante tra i continui flashback, ma incredibilmente avvincente. Basta perdersi pochi minuti del film per non capirci più nulla.
Epoca Vittoriana. Due giovani illusionisti si contendono lo scettro di miglior mago/intrattenitore di Londra. La gara non conosce battute di arresto. Ogni contendente risponde colpo su colpo ad ogni singola trovata del proprio avversario. Da amici che erano si ritrovano ben presto odiati nemici a causa di un incidente mortale. Non aggiungo altro per non fare attività di ‘spoilering’, svelando cioè più del dovuto.
Recitazione complessiva degna di un’avvincente storia.
Christian Bale ha una faccia che non mi piace granché ma in quanto a recitazione ci sa fare. Risulta senza dubbio il meno simpatico tra i due contendenti ma è perfetto per il suo ruolo. Enigmatico, duro, aspro, rude, scevro di ogni fronzolo od orpello.
Che dire di Michael Caine? Inarrivabile. Più invecchia e più diventa bravo. I ruoli da vecchio saggio – pieno di garbo e fascino – sono ormai tutti i suoi. Il regista Christopher Nolan lo volle già con se in Batman Begins per il ruolo di Alfred, il fido assistente dell’uomo-pipistrello. Ottima prova in quella pellicola. Superba in questa. Qui lo vediamo vestire i panni dell”engeniere’, ossia del tecnico/inventore braccio destro di uno dei due maghi protagonisti. Un personaggio che accentra in sè tutti i valori positivi, oltre che la simpatia del pubblico. Lui è infatti quello sapiente, pieno di esperienza, oculato, concreto, il meno vanesio, il meno ossessionato, il padre, il fratello maggiore, il maestro, il procacciatore d’affari, e così via.
Scarlett Johansson è la terza donna, in ordine di apparizione, ma dovrebbe essere la prima da contratto. A mio modesto parere la storia – o la sceneggiatutra forse – non le dà il giusto spazio e/o il rilievo necessario. Credo sinceramente che le legittime mogli dei due maghi siano figure estremamente più importanti ai fini del racconto, nonostante queste due occupino – forse – sulla pellicola meno minuti della loro più blasonata collega.
Per Hugh Jackman è una fortuna che ormai ci siamo dimenticati di Wolverine (vedi la saga degli X-Men). I suoi occhi azzurri sono una calamita – soprattutto per il pubblico femminile. Sprizza fascino da tutti i pori, aiutato da una certa eleganza intrinseca all’attore e dai costumi di scena che lo rendono ancor più magico (mai termine fu più appropriato). Persino la scelta del nome d’arte del suo persoaggio – D’Anton – risulta indovinata. C’è sentore di nobiltà, di eleganza, di snobismo, di ancient regime, di francesità. Indice che nella sceneggiatura e nella costruzione dei personaggi nulla è stato lasciato al caso.
David Bowie – il Duca Bianco – strappa qualche sorriso di benevolenza. Quasi non lo si riconosce così invecchiato ed imbolsito. Giusto un po’. Ma quei bafetti e quell’aria da scienziato sofisticato lo rendono simpaticissimo. Charme, mistero, preveggenza sono le caratteristiche salienti del suo personaggio.
A Andy Serkis un plauso per la faccia da birbante impenitente che mette su nell’interpretare l’assistente del dottor Nikola Testa (Bowie).
Rebecca Hall: faccia da donnetta, ruolo da donnetta. Qui rappresenta l’amore femminile. La compagna che si tiene lontana dalla professione del proprio uomo. La donna di casa, l’angelo del focolare. Per non dire la caga-figli. Buona interpretazione anche la sua.
La piccola Samantha Mahurin è tanto carina quanto dolce. Non recita per tanti minuti, né in molte scene, ma con la faccia che si ritrova sono sicuro che avrà un grande avvenire nel cinema americano.
Domanda:
Piper Perabo l’ho già vista da qualche parte. Ma dove? Potreste darmi una mano a ricordare? Che forse abbia fatto la testimonial in uno spot per una nota marca di cosmetici?
Al momento il miglior film della stagione. Da vedere assolutamente.
Nota:
la coppia di poster americani è di gran lunga meglio della locandina italiana, che pure ha la particolarità di creare un effetto ottico da capogiro.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
La photogallery di Internet Movie DataBase.