Fur. Un ritratto immaginario di Diane Arbus

Fur: un ritratto immaginario di Diane Arbus
(Fur: An Imaginary Portrait of Diane Arbus)
 

di Steve Shainberg (Usa, 2006)
con
Nicole Kidman, Robert Downey Jr.,
Ty Burrel, Harris Yullin, Jane Alexander, Emmy Clarke, Genevieve McCarthy

Questo film è liberamente ispirato al romanzo "Diane Arbus: Una biografia" di Patricia Bosworth.
Se mi chiedi se mi sia piaciuto o meno, potrei risponderti con un semplice, quanto enigmatico, "Mah!".
Nel senso che non è brutto e non è fatto male ma non puoi neanche dire che sia un capolavoro o un elemento di estrema originalità nel panorama cinematografico odierno.
Ciò che mi ha affascinato, invece, è la fotografia, le luci ed i colori. Vividi ed intensi. Allo stesso tempo un plauso va fatto anche alla tecnica di regia. Mi riferisco, in particolar modo, alle inquadrature e al posizionamento della macchina da presa. Si vedano, ad esempio, le scene in cui la cinepresa è posionata all’interno di un tubo dell’acqua, dietro allo spioncino di una porta d’ingresso, dietro ad un citofono o quando la si muove tra i vari piani del condominio, facendola scivolare all’interno dei condotti per l’aria.
Degli attori che dire? C’è chi dice che la Kidman sia bella. C’è chi dice che sia brava. Io credo che nel suo caso si tratti di compresenza di entrambi i fenomeni. La vera rivelazione di questo film è Robert Downey Jr. O meglio, più che di rivelazione, si tratta di una conferma, poiché qui lo si stima sin dai tempi in cui recitò la parte di Charle Chaplin in "Charlot". In Fur mr. Downey dà il meglio di se. Essendo il suo intero corpo ricoperto di peluria, per gran parte del tempo è costretto a recitare con i soli occhi. Con lo sguardo ci parla e ti parla. Credetemi perciò quando vi dico che un altro attore, uno non così bravo, si sarebbe facilmente dimostrato ridicolo, non appena il registra gli avesse regalato un primo piano.
La trama è alquanto semplice, seppur comprenda alcune peculiarità. Una giovane donna è succube dell’autorità della sua ricca famiglia d’origine. Quando viene presa in moglie da un fotografo diventa la sua assistente tutto fare, una schiavetta silenziosa e acconsenziente. Avete presente la protagonista di "Casa di bambola" di Ibsen? Beh, più o meno siamo lì. Succube del marito, pur senza esplicite violenze. Priva di ogni considerazione, persino tra le lenzuola. La vita di Diane Arbus cambia radicalmente quando incontra il suo vicino di casa. Quest’uomo, affetto da una forma acuta di ipertricosi, le farà scoprire un mondo tutto nuovo. La porterà nel regno dei disadattati, di quelli rifiutati dalla società solo perché fisicamente diversi dalla media, i cosiddetti ‘freaks of nature’ – scherzi di natura – ossia nani, giganti, donne prive di arti, ecc. Questa assidua frequentazione porterà Diane ad alllontanarsi e a trascurare suo marito e la sua famiglia. Congiuntamente nel suo cuore sboccerà un duplice amore: uno per l’ipertricotico vicino e l’altro per la fotografia.

Il sito ufficiale del film.
La scheda di
Cinematografo.it, quella di Film.tv.it, quella di FilmUp Leonardo e quella di MyMovies.it.