Kebab
Via Valenziani, 14 – Roma
Venerdì sera ho partecipato al raduno blogger con cena kebab annessa, organizzato dalla tenutaria del blog Cavoletto di Bruxelles. Tra defezioni, non blogger e partner al seguito, a tavola si era in 14 (circa). Abbiamo preso un antipasto misto a base di felaffel e di una pietanza etnica di cui ora mi sfugge il nome (in pratica un fresco composto granuloso di cuscus, pomodoro a pezzettini e prezzemolo tritato). Le porzioni non erano pro capite ma il simpatico metre di sala (autodichiaratosi arabo-napoletano) ha fatto una scelta della migliore selezione di antipasti e ne ha disposto diversi piatti a centro del tavolo.
Piccola parentesi. Più che di un unico lungo tavolo, si trattava di cinque o sei tavolini quadrati da due coperti, accostati e sistamati in modo da farci stare una quindicina di persone circa. Questo ristorante etnico, nonostante si chiami "Kebab" non serve solo questa pietanza e soprattutto non è un take-away. Almeno non solo. Dispone infatti di una sala in cui possono pasteggiare all’incirca una quarantina di persone – non proprio comodissimi, però.
Durante l’antipasto sono stati serviti dei cestini con del pane tipico simil pitta. Buono e caldo. I felaffel serviti erano a forma di mini-ciambellina dal diametro di circa 5 cm. Mi han detto che fossero a base di farina di ceci. Io sinceramente ho fatto fatica a reperire il sapore dell’elemento originario, forse a causa del sapore delle salse con cui ho condito il tutto.
Sia l’antipasto che i piatti unici post-antipasto sono stati accompagnati da abbondanti salsine a base di ortaggi e legumi, (melanzane, ceci, fave, peperoncino, cetrioli, ecc.). Pare che questo sia uno dei pochi posti nella Capitale in cui le salse etniche siano realizzate con materie prime fresche, piuttosto che con preparati sfarinati reidratati. Nella prima delle due foto in alto è possibile vedere le salsine che hanno accompagnato i piatti ordinati dopo l’antipasto. [Qui il resto del mini reportage fotografico della serata]
Dopo gli antipasti è stata la volta della scelta personale. Io ho preso un kekab di carne mista. Altri hanno preso un kekab misto di pesce. La signora sulla mia destra, la tenutaria del blog Il cuore è una frattaglia, ha preso una specie di taijine (spero si scrivi così). I piatti erano a dir poco stracolmi di roba. Il kebab di pesce è stato servito con un tortino di riso bollito (rovesciato nel piatto) mentre il mio kebab di carne era accompagnato da 2 fette di un maxi pomodoro e da tanta insalata (lattuga verde). [Vedere la seconda foto in alto]
Come dessert alcuni hanno preso una specie di panna cotta ricoperta di granella di frutta secca, altri un pezzo di quel dolce ricoperto fili di zucchero carammellato, il cui nome non mi viene anche se lo trovo squisito. Altri ancora hanno preso una specie di pasta sfoglia in cui, pare, ci fosse una sostanza cremosa simil panna cotta. Chissà perché poi, il cameriere che ci ha servito continuava insistentemente a ripetere che non si trattava di panna cotta, senza però specificare di cosa si trattasse. La tenutaria del blog Millefoglie – seduta alla mia sinista – ha preso un thè verde alla menta, servito in una simpatica mini teiera in ferro, accompagnata da una presina in lana grezza (credo lavorata a mano), onde evitare eventuali scottature nel sollevarla per il manico.
Il conto: 24 Euro a testa. O meglio 25 poichè, si sa, tutti escono di casa portandosi in tasca le sole banconote. Le monete, poi, non tornano mai indietro. Nemmeno dopo il resto. Si consideri pure che, sebbene io sia contrario, spesso si lasciano laute mance ai camerieri. Per giunta ingiustificate. Piccola polemica: non sopporto la modalità di pagamento ‘alla romana’. Ossia quella per cui si divide il conto totale per il numero dei commensali. Io che sono astemio, che non ho bevuto cioè alcolici ma solo acqua minerale, che ho mangiato 2 felaffel e un piatto di kebab, ho pagato la stessa cifra di chi si è sbafato 2 o più birre da 66 cl. un kebab, un abbondante antipasto, il dolce e/o un thè verde. Non mi sembrava il caso di protestare vivacemente. Ho accettato senza batter ciglio. Tra l’altro non volevo fare la figura del barbone con delle persona appena conosciute. Ma si sappia che è una pratica che mi risulta molto indigesta.
Giudizio generale: bel posto. Tutto molto pulito e ben curato. Dà l’idea che non sia aperto da tanto tempo. Un locale che può sfatare il mito del kebabbaro come luogo in cui il lerciume impera. Il posto è ben illuminato. Arredamento sobrio. Servizio né rapido né lento. Camerieri non invadenti. Ci tornerò volentieri. Magari da solo, oppure specificando prima che ognuno paghi per sè. Tra l’altro io mi soddisferei con un bel piattone di kebab, visto che sono incredibilmente abbondanti, senza aggiungere null’altro. Con una quindicina di euro ce la si cava facilmente.
Qui il post sullo stesso incontro scritto da Cavoletto di Bruxelles. A questa cena etnica a parte i già citati hanno anche preso parte: gli elfi, mister esalazioni etiliche con consorte, la bionda Saffron di Saffron & pepper, Senza panna e Conservare in frigo.
sono arrivata al tuo post dai commenti del cavoletto (a proposito, il link diretto apre la pagina iniziale di blogger!) e devo dire che mi aspettavo qualche considerazione in più sulle persone che hai incontrato (era un blog-raduno, no?) e non “chi ha mangiato cosa senza pagare il giusto”. bisogna dedurne che il locale ti è piaciuto ma le persone meno?
saluti
viruta
Non mi esprimo sulle persone. Ne sono entrato in contatto solo per un paio d’ore. Troppo poco per giudicare. Si, il locale mi è piaciuto. Soprattutto il cibo. Ci tornernò.
Viruta chi? :)
in che senso, scusa? sono semplicemente una persona che ha letto questo commento.
viruta
Mi hanno segnalato un Kebab che pare sia ancora meglio e più tipico:
http://digilander.libero.it/romakebab/alibabasiria.html
Ali Baba
via Carroceto 96 – tel. 06/76908123
scusate ero danielaD di senzapanna
Si potrebbe provare anche questo, di kebbabaro. :D
Boh? A parte che i falafel mi pare che erano proprio due a testa se proprio vogliamo essere fiscali, mi dispiace molto che ti sei sentito derubato di quel euro di resto che non ti è tornato. Come hai detto tu in effetti di monete non ne aveva nessuno, detto ciò, e dato che alla fine quasi nessuno ha voluto il caffè dopo, il resto – che non si è visto perché indivisibile – è stato consegnato a un maialino (sito dalle parti di largo argentina) in previsione del prossimo incontro.
Sul pagamento alla romana: mi sembra evidente che stando in 14 (?) a tavola e dividendosi le pietanze diventa del tutto impossibile fare un conto a testa e nel migliore delle ipotesi sarebbe comunque solo un gran casino. Comunque, teniamo presente e magari la prossima volta chi vuole si faccia fare il conto a parte.
Peccato mettere l’accento solo sulle ultime righe del post.
Almeno però in questo modo ho sollecitato qualche commento. :)
interessante il kebak di pesce visto in foto. Comunque mi permetto di fati notare che la tecnica della polemica per farsi leggere è molto sfruttata:)
Lo so, lo so. Non lo sapessi… ma lo so. :D
triste “recensire” delle persone in un post, in bene o in male che sia….
parlo da assente ma pur sempre blogger.
pagare alla romana non piace neppure a me, c’è sempre chi resta scontento (e guardacaso di solito è quello che ha mangiato meno…).
onde evitare questi disguidi, direi che in settimana (impegni permettendo e devo ancora sentire gli altri) si potrebbe organizzare una lasagnata o qualcosa di analogo chez madame Larri, con serata “a tema” (non dico che tema, tanto già ssai cosa si fa qui nella casa)…che dici Nico?
un bacione
Ho già il tovagliolo annodato sotto il collo. :D
A Purciaro, la prossima volta magna de più !!! hehehehe
Adoro quel posto. ci andavo una volta a settimana coi miei colleghi di università !
Francesca
http://kebabmonamour.splinder.com
veniteci a trovare
Grande Bjorko e grazie per le cronache…davvero interessante ‘sto posto!