La terra
di Sergio Rubini (Italia, 2006)
con Fabrizio Bentivoglio, Sergio Rubini,
Emilio Solfrizzi, Paolo Briguglia,
Massimo Venturiello, Claudia Gerini,
Giovanna Di Rauso, Alisa Bistrova, Marisa Eugeni
Ho visto questo film perché gli ultimi lavori di Rubini mi sono piaciuti. Inoltre Nero mi aveva raccontato un po’ la trama e ne ne ha tessuto le lodi, per cui non potevo mancare l’appuntamento col grande schermo. Ieri sera quindi l’ho visto. In una multisala. C’è stato anche un blackout poco dopo la pausa che segue il primo tempo ma poco importa. Quello che voglio dire che questo film merita. E’ un bel film. Godibilissimo. Nonostante ci siano alcuni topos, quei luoghi comuni che chi meridionale non è, finisce per attribuire sempre a noi meridionali. Cose come l’attaccamento alla terra, "e quanto è bello il mare nostro" e "quelli del nord sono freddi mentre l’anima mediterranea è più istintiva e passionale", ecc. Cose così. Ma a Rubini lo si condede. Perché forse lui in fondo ci crede sul serio e non è tutta un’operazione di marketing. Va bene che la distribuzione è ormai Medusa, ma la Fandango sempre casa produttrice indipendente e sperimentale rimane. Anche se non più di nicchia. Ma non ne sono completamente sicuro.
Quello che mi è piaciuto di questo film è il riferimento allo strozzinaggio, la lenta costruzione dei profili dei personaggi, che si costruisce pian piano, in modo che lo spettatore impari a conoscerli gradualmente. Del fratello minore ad esempio si sospetta che sia gay, troppo devoto com’è agli altri, troppo buono, disinteressato alle donne, nonostante la sua giovane età, troppo diverso dal carattere istintivo e scostante dei fratelli maggiori. E invece… e invece non vi svelo nulla. Nel caso in cui ancora non l’abbiate visto e sperate che queste quattro righe che sto scrivendo siano in grado di svegliare in voi qualche curiosità. Notevole anche la struttura di tipo Noir, il plot intricato che si risolve solo in fondo alla pellicola. Un plauso a chi si è inventato di sana pianta l’intera storia.
La colonna sonora pare sia stata curata (e composta) da Pino Donaggio. Ad essere sincero quasi non mi sono accorto che ci fosse una colonna sonora. Distratto io o insignificante la musica?
Citazione per Claudia Gerini. Appare solo a fine film e le fanno fare una piccola parte. Una storia d’amore difficile ma appena accennata. Non si indugia molto sul fatto che la ragazza del protagonista, Laura, non conosca davvero sino in fondo il suo partner, Luigi (Bentivoglio).
Al solito Rubini, per non fare la figura della superstar, si è scelto il ruolo secondario. Non è il protagonista ma di sicuro Tonino, il suo personaggio, è centrale. Intorno al cravattaro che impersona gira tutta la storia.
Fabrizio Bentivoglio è bravissimo. Potrebbe reggere da solo tutto il film. Non devo mica dirlo io! È uno dei migliori attori italiani viventi. Punto.
Bravo anche Emilio Solfrizzi (i paesani qui lo ricorderanno come Tata). Peccato che non ha molte scene in cui far emergere la sua gigioneria. Qui più che altro deve reggere un ruolo drammatico – tutt’altro che facile. Il suo Michele è uno sfortunato imprenditore locale, con velleità politiche (destrorse), che per necessità si indebita con lo spietato usuraio del paese.
Venturiello si è calato così bene nei panni del rude sciupafemmine che quasi quasi ti viene da credere che sia anche così nella vita. Su Briguglia non mi esprimo. A volte è enigmatico. Non si capisce l’espressione che deve reggere è seria, triste, allegra, preoccupata. Una facciotta da bamba. Ma forse è proprio quello che il ruolo chiedeva.
Fare attenzione a Giovanna Di Rauso. È brava. Sa recitare. Non è bella ma il suo sguardo ricorda tantissimo quello di Catherine Zeta Jones. Forse questo fascino, che non si palesa immediatamente, può portarle molta fortrauna e magari anche una certa dose di successo. Anche il suo corpo statuario (nudo in un paio di scene) merita un bell’8.
Pensiero impertinente numero 1: ma davvero Rubini crede che qui in Puglia tutti chiamamo "Professo’" chiunque abbia fatto più della seconda elementare? Me lo sono chiesto sin da subito, a film appena iniziato.
Pensiero impertinente numero 2: di quelli che hanno recitato nel film (a parte Rubini e Solfrizzi) quanti attori erano realmente pugliesi?
Per la cronaca: le riprese sono state effettuate a Nardò (Le) e a Mesagne (Br).
La scheda di Cinematografo.it e quella di FilmUp Leonardo.
Sarò sincero ma il film mi è piaciuto solo in parte. Il finale è troppo quel lieto fine che ti aspetti da un film, con Bentivoglio che risolve tutto con una “geniale” intuizione. Ma qua, in puglia, un Bentivoglio che entra in casa della moglie del cravattaro e la minaccia di rivelare i suoi scheletri nell’armadio lo avrebbero accoppato il giorno stesso. E con lui anche i suoi parenti. Altrochè. buonanotte. sav
D’accordo. La Terra non è puro realismo. Però bisogna ammettere che la trama del giallo, con l’assassinio, lo svelamento del colpevole e la soluzione del caso, è incastrata benissimo.