“Musica 2.0”: Yahoo! acquista le playlist di Webjay
Grande interesse per liste di tracce audio e video basate sullo standard aperto XSPM
(Nicola Bruno – www.itnews.it – 16/01/01)
Continua lo shopping di Yahoo! sul web. L’ultimo servizio online – in ordine di tempo – ad essere stato acquistato è Webjay, un sito che si definisce ‘playlist community’. In altre parole iscrivendosi a Webjay si possono creare delle liste dei tracce audio o video che altri utenti possono votare, commentare, linkare ma che soprattutto possono ascoltare. Il servizio supporta tutti i principali player di file in formato Mp3, ossia Windows Media Player, iTunes, Quick Time, Real Media e WinAmp, ma anche qualsiasi altro player che supporti le liste implementate in formato M3U.
Per la creazione e la lettura delle playlist multimediali Webjay ha anche adottato un altro formato, lo XSPM (leggi ‘Spiff’), dalle caratteristiche molto interessanti: è aperto – open source – è libero, è portabile ed è basato sul linguaggio XML. Proprio quest’ultima caratteristica gli permette di essere gestito come se si trattasse di un qualsiasi feed di tipo RSS, o come se ogni singola playlist fosse un servizio di podcast. Il colosso delle ricerche online ha fiutato la grande idea e lo ha adottato subito come standard nativo; ha deciso cioè di sviluppare il proprio motore per le playlist multimediali, lo ‘Yahoo! Media Engine’, su questo nuovo standard non-proprietario.
Proprio da questa scelta un paio di anni fa è scaturito l’avvicinamento a Lucas Gonze, inventore di Webjay, che poi ha portato la società di Sunnyvale all’acquisto dello stessa community musicale.
Nonostante non sia ancora noto il valore dell’operazione finanziaria, è facile supporre che Yahoo! progressivamente integrerà i serivizi della società appena entrata nella sua grande famiglia con quelli della piattaforma ‘Yahoo! Music’ che già prevede, tra l’altro, un servizio radiofonico molto simile – almeno nelle finalità – all’ascolto delle playlist di Webjay. L’acquisizione mostra comunque palesemente come la società fondata da Filo e Yang creda molto nel valore aggiunto del cosiddetto Web 2.0, ossia nel successo che in un futuro molto prossimo può scaturire dai blog e da tutte quelle pratiche di utilizzo della Rete che in un modo o nell’altro hanno a che fare con essi, come appunto playlist, feed RSS, podcasting, ecc.