Cavie
di Chuck Palahniuk
Strade Blu Mondadori, 2005 – 416 pagg – 15 Euro

Ennesimo piccolo capolavoro di Chuck Palahniuk. Si può definire a tutti gli effetti il Decamerone degli anni 2000. Almeno secondo me. Decine di storie incredibili, descritte con la solita maestria e dovizia di particolari, a cui questo autore ci ha abituato. Storie diverse, tutte legate tra loro da un unico filo conduttore: il fatto che 19 individui – tutti scrittori provetti o quasi – decidono di rinchiudersi coattamente in un vecchio teatro. Tra quelle quattro mura succederà di tutto. Si instaureranno dei rapporti al limite della follia. Autodistruzione, paura, disgusto, rivalità, vanità, voglia di emergere e di diventare famosi, cattiveria, bisogno di un carnefice, tutti elementi che rendono grande un romanzo come questo. Forse il primo di Palahniuk in cui, a seguito di una stupenda storia, si raggiunge un adeguata conclusione. Il secondo ed il terzo racconto (“Lavorare con i piedi” e  “La stanza verde”), da soli, si possono già considerare delle ottime sceneggiature da cui poter tirar fuori dei film.
Dieci.

La scheda di BOL Italia e quella di Internet BookShop