Romanzo criminale

Romanzo criminale

di Michele Placido
con Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino,
Kim Rossi Stewart, Riccardo Scamarcio,
Jasmine Trinca, Claudio Santamaria,
Anna Mouglalis, Elio Germano, Michele Placido
Antonello Fassari, Gianmarco Tognazzi,
Roberto Brunetti, Toni Bertorelli,
Stefano Fresi, Francesco Venditti

Bellissimo film. Si candida a diventare il mio preferito di questa stagione cinematografica autunno/inverno ’05/’06, nonostante sia appena iniziata e sia comunque molto lunga.
La storia è interessante, ben ingegnata anche se ovviamente non sono io il primo a dirlo. Lo scorso anno l’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, a cui il film si ispira, è stato un piccolo caso editoriale. Se ne è parlato molto e ancora se ne parlerà. Sono sicuro che adesso, dopo il prevedibile successo di pubblico del film, anche il romanzo tornerà ad essere acquistato massicciamente.
Dicevamo della pellicola: narra la storia di una banda criminale che imperversava a Roma tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80. Una banda che in molti particolari ricorda da vicino la tristemente nota ‘Banda della Magliana’. Sullo sfondo si muovono diversi capitoli oscuri della storia italiana recente, vedi la strage di Bologna del 1980 ed il rapimento Moro su tutti.
Sullo schermo scorrono abbastanza velocemente (anche se il film è un po’ lunghetto) le vicende di 3 giovani che aspirano a diventare i padroni di Roma e di tutti i suoi traffici illeciti. Si assiste a tutto l’arco di vita della banda, dalla solidarietà giovanile, alla conquista del potere, dall’ascesa, sino ai momenti d’oro, compresa l’espansione sul territorio e la naturale caduta, con conseguente dissoluzione finanziaria, gestionale e fisica.
Alla sceneggiatura del film ha partecipato lo stesso Giancarlo De Cataldo, autore del romanzo. I più informati mi dicono che questi sia stato un magistrato e che in passsato ha seguito molto da vicino il caso della ‘Banda della Magliana’.
Bravissimi gran parte degli attori. Su tutti Kim Rossi Stuart a cui una decina di anni fa non si sarebbe concesso un grande credito nella recitazione. Come a dire che mi è sempre stato molto simpatico ma non l’ho mai considerato bravissimo. Devo ricredermi un po’ in questo caso. A supporto della mia tesi si faccia attenzione alle sue espressioni tristi, alle facce impassibili, ai bronci, alle tensioni, agli sguardi fissi. Eccellente.
Anche Pierfrancesco Favino è da ri-considerare. Sarà che non ha avuto il suo giusto spazio negli anni scorsi (sempre ruoli di secondo o terzo piano), sarà che spesso te lo ritrovi nelle prime file dei concerti a sentire il gruppo di tendenza del momento con una faccia da ‘pariolone’, sarà… ma qui ha saputo darsi da fare. Merita rispetto. Anche solo per la rudezza del suo volto, per la barba incolta, per le espressioni sgraziate ma genuine, per il suo mimare una minorazione fisica (qui fa il capo della gang, uno che è rimasto zoppo da ragazzo).
Bravo anche il ‘nostro’ Riccardo Scamarcio. Gli idoli delle teenager, si sa, stanno un po’ sulle palle a tutti. Poi te lo ritrovi nell’ascensore del tuo condomio, mentre porta il suo dalmata a pisciare, con aria da "so’ figo solo io" e ti aumenta l’antipatia. Oppure te lo ritrovi di domenica pomeriggio in uno stadiucolo del centro Italia, in una trasferta come tante, seduto sugli spalti tra i tifosi fedelissimi della tua squadra del cuore e ti fa invece tenerezza e un po’ di simpatia. Qui è bravo. Punto. Mi ha stupito favorevolmente. Non ci avrei creduto se me lo avessero raccontato. Fa la parte di un giovane solitario, un nazista convinto che si fa chiamare Nero, fan delle arti marziali, uno quasi esterno alla banda ma che non disdegna di apportare il suo aiuto nel momento del bisogno. Uno che pratica la malavita per passione, uno che se ne frega del denaro perché la propria famiglia è sempre stata benestante. Qui Scamarcio recita il giusto, con compostezza, non va mai sopra le righe, fa il suo lavoro di attore professionista e lo fa bene. I tempi sono maturi per entrare nel gotha del cinema italiano. Sono contento per lui, sicuramente questo film gli varrà una notorietà ben più larga del suo attuale publlico (quelle giovani urlatrici che non gli permettono nemmeno di presentare il film in santa pace in qualche libreria).
Che Santamaria ha la faccia da pesce lesso l’ho già detto? Si, mi pare di si. L’avrò fatto in una delle mie tante pseudo-recensioni su questo blog. Ad ogni modo questo "Romanzo criminale" sarà una mano santa anche per lui. Da rivalutare. E quattro. Si può buttare alle spalle quelle particine da sfigato (vedi il film ‘Paz’ e ‘L’ultimo bacio’). Era bravo ma era se stesso: troppo ‘bambascione’, troppo imbambolato. Adesso fa la parte di un malavitoso dandy, da cui appunto il nome ‘Dandi’. Amante del lusso, dell’eleganza, delle belle donne, dal film emerge soprattutto la sua passione per una ex-prostituta che gli varrà un magistrale salvataggio dall’infausta vita galeotta. Il suo personaggio sarà uno degli ultimi a mollare, in quanto tenterà la via del rapporto continuativo e di lunga durata con la Mafia siciliana. Simpaticissimi i suoi siparietti in cui si atteggia da ‘gagà’. Bravo.
Jasmine Trinca fa tenerezza a tutti. Soprattutto al maschio tra i 15 e i 40. A me non ‘sa di nulla’. Sciapa, Inutile. Non è bella, nè carina, non sa recitare. I suoi pianti non convincono, il suo sorriso infastidisce (vedi quell’apertura tra i gli incisivi superiori). A fare un ruolo da brava ragazza ma gattamorta io avrei preso qualcuna che ti strappa il cuore non appena apre le palpebre. Raccomandatissima. Chi sarà il santo che la protegge dal Paradiso dello spettacolo? E’ già il secondo film di successo in cui si è imbucata. Precedentemente l’avevo vista al fianco di Muccino junior in ‘Manuale d’amore’. Temo che la vedremo sul grande schermo italiano ancora per tantissimo tempo. Come fa notare il buon Selvarone, la sua assomiglianza con Naike Rivelli è imbarazzante.
Stefano Accorsi è rimasto il ragazzo Maxibon, purtoppo. Questo il parere di  Enri e Zap; io non posso che appoggiare la loro tesi. Insomma, è sufficiente vedere come il personaggio che interpreta (il commissario Scialoja) lancia il "vaffa", chiudendo una telefonata frustrante, per ricordasi una scena molto simile in ‘L’ultimo bacio’. Accorsi interpreta sempre lo stesso personaggio. il suo accento bolognese è ancora molto forte e sembra non far nulla per sembrare diverso o più maturo. Non bastano un paio di baffi per fare il piedipiatti duro dal cuore tenero. Interessante comunque il modo in cui sia stato pensato questo personaggio: un uomo della legge che si accanisce nei confronti di una pericolosissima banda, uno ligio al dovere che però cede di fronte al fascino di una bella giovane, una femme fatale.
Anna Mouglalis non la conoscevo. Non avevo mai visto un film in cui lei avesse recitato. Qui è brava. Però, in un primo momento, ho pensato che non fosse la persona giusta per questo personaggio. Col passare dei minuti, poi, mi sono ricreduto. Questa donna ha fascino da vendere. Piacerà sicuramente a migliaia di uomini. Qui è stata anche truccata benissimo. Ottima la scelta dei suoi abiti. Insomma, dicevo, non mi sembrava adatta come femme fatale, eppure poi ho pensato che si doveva trattare pur sempre di una ex-prostituta italiana, dunque una bellona, una top model o una maggiorata non sarebbe stata ‘esatta’ come la Mouglalis.
Piccolo ruolo per Elio Germano, già visto in "Quo Vadis Baby" al fianco di Angela Baraldi. Qui fa lo spacciatore ed il tester per i vari tipi di stupefacenti trattati dalla banda. Col cappellino di lana e la faccia smunta sta benissimo. Buona scelta di casting.
Altro ruolo piccolo per il regista. Michele Placido appare in un paio di scene, lo vediamo piangere all’ospedale per la morte del suo figlio minore. Abbastanza credibile la scena in cui prende per il bavero l’altro suo figlio (Kim Rossi Stuat – Freddo) e lo scuote con forza, accusandolo di essere stato la causa della morte di suo fratello minore. Sarà dura per il buon vecchio ‘commissario Cattani’ stare solo dall’altra parte della cinepresa?
Ruolo importante (ma solo piccole scene) per Antonello Fassari. Nei panni del crimale romano di mezza età ci si trova benissimo, Buona la scelta di mettergli un paio di occhialoni demodè ed un pizzetto. Lo star system italiano dovrebbe rivalutarlo. Questo qui per le commedie è sprecato. 
Gianmarco Tognazzi mi ha stupito. E’ sempre stato una mezza cartuccia, diciamo così. I suoi film col fido compagno Alessandro Gassman come si potrebbero considerare? Divertissement giovanilistici? Qui interpreta con maestria il laido funzionario dei servizi segreti deviati. La pelata, l’eccessiva magrezza ed il trench riescono a conferirgli un’aria molto losca.
Da applausi Toni Bertorelli. Lo abbiamo visto in decine di film e di fiction. I suoi sono stati sempre ruoli da comparsa, purtroppo. Anche qui non è uno dei protagonisti ma bisogna ammettere che quest’attore è bravissimo. Un premio lo merita. Un buon esempio sia la scena in cui, mentre il commissario Scialoja lo avverte della possibilità di essere indagato, lui beve un bicchier d’acqua con estrema tranquillità, senza il minimo accenno di preoccupazione, restando seduto pacato alla sua scrivania. Bravo, bravo, bravo!
Roberto Brunetti, ai più noto come ‘Er patata’, qui recita dignitosamente il ruolo di Aldo Buffoni, fratello del personaggio interpretato da Antonello Fassari. Toccante la scena del suo omicidio tra le dune della spiaggia di Ostia. 
Francesco Venditti è il figlio del noto cantante Antonello. Che sia raccomandato non c’è dubbio. Recitazione zero. L’espressione che ha è una sola, sin da quando interpretò nel 1997 ‘Camere da letto’, al fianco di maria Grazia Cucinotta e Diego Abbatantuono.

Qui il sito ufficiale
Qui la scheda di Cinematografo.it e quella di FilmUp Leonardo.
Attenzione alla scheda di TrovaCinema. Il personaggio del ‘Secco’ NON è interpretato da Diego Abbatantuono.