Google richiede brevetto per le notizie di qualità

Una nuova tecnologia classifica e organizza le fonti più attendibili dell’aggregatore

(Nicola Bruno – www.itnews.it – 09/05/05)

Google, il più importante motore di ricerca, cerca di perfezionare il proprio aggregatore di notizie. La società infatti ha presentato di brevetto Usa e internazionale per una tecnologia che consentirebbe di classificare gli articoli pubblicati sul suo ‘Google News’ in base alla qualità delle fonti.

A garantire la veridicità dell’operazione c’è l’agenzia di stampa internazionale ‘Reuters’, che ha ricevuto copia della domanda di registrazione del brevetto e si è quindi premurata di chiedere conferma all’azienda. Un portavoce di Google ha ribadito l’iniziativa dell’azienda ma si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli; nello specifico non si sa se la tecnologia in questione è già usata da ‘Google News’ o lo sarà in futuro, in seguito all’ottenimento del brevetto.

Al momento l’aggregatore raccoglie ben 4500 fonti d’informazione internazionale, tra cui ABC News, Voice of America, Christian Science Monitor, World Peace Herald, Xinhua, Reuters, Bloomberg, Los Angeles Times, ecc. Per l’Italia le fonti più autorevoli sono: Ansa, Agi, Repubblica.it, Corriere della Sera, Il Resto del Carlino, Rai, Yahoo! Italia Notizie, Il Giorno, La Nazione, La Gazzetta del Mezzogiorno, ecc.

I pezzi pubblicati su ‘Google News’ sono solitamente evidenziati per popolarità e tempestività ma fino ad ora nessuno conosceva con precisione i criteri su cui si basava l’intera architettura. Nella richiesta di brevetto, invece, i fattori determinanti per la classificazione delle notizie vengono esplicitati con chiarezza: l’ammontare di notizie su temi importanti prodotte da una fonte informativa identificata, il traffico di rete verso la fonte in questione, le statistiche sulla circolazione, le dimensioni della redazione, l’ampiezza di copertura giornalistica e il numero di uffici.

La faccenda della standardizzazione via brevetto ha però subito creato malcontento tra gli esperti del settore. Chi già usa l’aggregatore automatico di notizie di casa Google ha potuto vedere con i suoi occhi come col tempo questo sia andato via via perfezionandosi, diventando sempre più dipendente da fornitori più autorevoli. Ora l’applicazione del nuovo algoritmo altro non farebbe che intensificare questa tendenza, col rischio che dalle pagine di ‘Google News’ spariscano tutti quei siti specialistici ma di dimensioni ridotte che potrebbero non avere le condizioni minime per rientrare nelle maglie del nuovo sistema brevettato.

Con molta probabilità nei piani dell’azienda di Mountain View non ci sarebbe l’intenzione di mettere all’angolo i piccoli siti d’informazione ma di evitare di incappare in grosse grane come quella che l’ha vista scontrarsi legalmente con France press, una delle più famose agenzie di stampa francesi. Il riconoscimento internazionale del sistema di raccolta ed aggregazione potrebbe ridurre al minino questo tipo di rischio, così come il problema di fare figuracce. Si ricordi la cantonata presa da ‘Google News’ alcuni mesi fa, quando la bufala dell’attentato al presidente George W. Bush finì in vetta alla lista delle notizie.