Caterina va in cittÃ
di Paolo Virzì (Italia, 2003)
con Alice Teghil, Sergio Castellitto, Margherita Buy,
Claudio Amendola, Flavio Bucci, Galatea Ranzi,
Paola Tiziana Cruciani, Silvio Vannucci
Paolo Virzì prova a tracciare un profilo sociale della Capitale con gli occhi di una ragazzina che viene dalla provincia. Pur cadendo diverse volte nella retorica dei luoghi comuni, il film risulta gradevole. Le figure dei genitori sono tracciate con precisione ed interpretate con grande professionalità da Castellitto e Buy. Ottima anche la prova della piccola Teghil, per la prima volta sul grande schermo. Il suo volto stralunato, qullo di chi non capisce, di chi non ha metro di giudizio per valutare la metropoli, è perfetto per quel ruolo. Mi meraviglio del fatto che il personaggio di Manlio Germano non abbia provocato proteste in una certa parte politica, poichè Claudio Amendola ricorda tantissimo l’attuale presidente della regione Lazio, Francesco Storace. Simpatici i camei di Maurizio Costanzo, Michele Placido, Roberto Beningni, ognuno nella parte di se stesso.
Quello di destra è Alemanno.
C’hanno fatto anche un porta a porta con virzì, una buy più frigida che mai e castellitto.
il film consentimelo è una solenne troiata, i personaggi sono tinteggiati con pennello Cinghiale, tutto diventa una macchietta.
E poi cazzo quello è il mio liceo e io non ero così. e quindi non è reale, e quindi è falso.
Becero sinistrume, che tenta di capire qualcosa di una società che ha sempre idealizzato e che in fondo in fondo non ha mai capito.
Caro Virzì espropriati il cervello.
henry
Secondo me “te rode” perchè se gratti sul fondo dei luoghi comuni urlati dal film di Virzì un po’ di verità c’è. E in fondo, Henry, tu con il tuo zainetto sulle spalle hai sempre altalenato tra le “zecche” che ascoltavano il grunge dei Nirvana e i “precisini” figli di una certa borghesia! ;-) Take it easy, Cole’!