L'imbalsamatore

L’imbalsamatore
di Matteo Garrone (Italia, 2002)
con Ernesto Mahieux, Valerio Foglia Manzillo, Elisabetta Rocchetti

Soggetto originalissimo. Sino oltre la metà del film i sospetti si rivolgono quasi esclusivamente sulle connivenze poco chiare del “piccolo” imbalsamatore con un boss della malavita locale. Il rappporto tra il giovane e il suo “mentore” viene allo scoperto solo quando tra i due si incastra un terzo soggetto: una avvenente mora che fa perdere la testa al giovane. Grande interpretazione per il bassissimo e strambo attore che interpreta l’imbalsamatore. Per lui un David di Donatello come migliore attore non protagonista (anche se 1/3 della pellicola gira proprio intorno a lui!). Convincono meno le espressioni stralunate del giovane protagonista. Sebbene la parte richiedesse proprio una vacuità di sguardi, una indecisione di fondo ed una mancanza di personalità, ci pare che l’attore non abbia avuto difficoltà ad interpretarla. Insomma, sarà difficile vederlo in ruoli diversi da questo. Sembra che non abbia dovuto quasi recitare: così è e così si mostra. La protagonista femminile ha un suo fascino, neanche tanto discreto. Abbastanza brava sia nei passaggi drammatici, che in quelli più “frivoli”. Per lei un sicuro futuro nel cinema italiano (non per nulla ha al suo attivo già sette lungometraggi). Note: dagli accenti e dalla cadenza dei due protagonisti maschili si direbbe che il film è ambientato in Campania. L’unico nome di città italiana citato, però, è Cremona. Il film è stato realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le attività culturali. Insomma pochi soldi, trama originale ed interessante, bravi attori. Non manca niente a questo film per essere un buon film. Da vedere.

La scheda di Trovacinema e Cinematografo.it.