Lei e l’amico
Princess Proserpina wrote:
-Che fai?
-Ah, nulla (muove il mouse, compare il desktop sul monitor), cose per lavoro.
-Hai studiato?
-Studiato cosa?
-L’esame
-Che caldo oggi, vero?
-Stai cambiando argomento, sì fa caldo
-E’ che non lo do l’esame.
-Coo-oosa?
-N o n d o l ‘ e s a m e
-Mi sembra di aver sentito che non darai l’esame
-Sì, non lo do
-E perchè?
Smeerch added:
– Non sono riuscito a terminare l’intero programma…
– ma dai… non ci credo…
– Ti dico di si! Mi mancano ancora due testi, quasi, e tra quattro giorni ho l’appello.
– Tu? Proprio tu che riesci a ripetere tre volte l’intero programma e che ti permetti ogni volta il lusso di fregartene dell’esame per l’intero giorno precedente? Ma va’…
– Ah, puoi anche non credermi… guarda qui ho il file con gli schemi che ho inziato a preparare per l’esame. Sono appena due pagine…
– Non ci credo neanche se lo vedo.
– … e invece dovresti vederlo se non mi credi! Ho fatto due pagine di schemi e l’esame prevede 4 libri per un totale di 900 pagine!
– Ma che ti è preso stavolta!? Non è da te! Sei così preciso…
– … questione di tempo… ho avuto pochi giorni per prepararlo…
– Ma come, quando hai dato l’ultimo esame? Non era forse il 30 Marzo? Oggi è il primo Luglio! Come è possibile?
– Beh, veramente era il 27 Marzo… ma che ne sai tu? Ho avuto altro da fare… non si vive di sola Università …
– Non si che? Ma che dici? Con chi sto parlando, scusa? Non sei tu quello che ha tutti 29 e 30 sul libretto, quello che sogna di diventare un ordinario di Filosofia? Quello che ha già virtualmente messo le chiappe sull’unico posto per il dottorato di ricerca? Ma che ti è preso?
– Dannazione ma chi sei mia madre? Cosa ti frega!!! Pensa ai fatti tuoi! Non si può cambiare idea?… Lasciami stare, ti prego…
– Cambiare idea? Come sarebbe “Cambiare idea”?
– Si, l’ho cambiata… cioè no… non so… non è cambiato niente… è un’esame rimandato… nulla più…
– Tu non me la racconti giusta. Io ti conosco. Dividiamo da quattro anni questo lurido alloggio studentesco. Io sono la tua compagnia di stanza e la tua migliore amica. Non me la dai a bere. Che ti prende? Scusa se ho alzato il tono di voce… non volevo. Dimmi che ti sta succedendo. Non ti riconosco più. E’ un po’ di giorni che ti vedo strano, con la testa tra le nuvole. Mi manca il professorino che mi faceva da chioccia e mi rintuzzava ogni volta che mi lasciavo andare. Eri tu a ricordarmi le date dei miei esami, a dirmi che non dovevo perdere i miei pomeriggi a passarmi lo smalto sulle dita dei piedi…
– Si… infatti… quando hai l’esame? Ti senti pronta, sei preparata? Quanto ti manca?
– Lascia stare il mio esame. Dimmi di te. Che ti succede?
– Ma niente… così… sono un po’ stanco.
– Dai, a me puoi dirlo. Che ti è successo?
– Beh… vorrei una pausa. Ci devo pensare…
– A che?
– A me, a quello che voglio, all’Università , alla carriera, alla mia vita, alle persone a cui voglio stare accanto…
– Così mi spaventi. Non sei mai stato così insicuro sul tuo futuro… aspetta un attimo. Cosa vuol dire: “… alle persone a cui voglio sare accanto?” Non sarai mica innamorato?
Altri lettori del Blog di Proserpina hanno provato a continuare il racconto. Io, con molta presunzione, ho preferito terminare qui. Un po’ perchè non so se tutti avrebbero autorizzato questo copy/paste, un po’ perchè non mi piace come andavano le cose. Non si trattava neanche di “prendere una brutta piega”… era piuttosto che il filo conduttore sembrava spezzarsi ogni volta che un autore prendeva in mano le redini del discorso. Un dialogo, insomma, che ognuno cercava di portare un sentiero diverso ogni volta che ne diventava il creatore. Mancanza di coerenza, per farla breve. Due pezzi, per me, sono già troppi.
Grazie, basta così!
Molto carino… vorrei anch’io dividere la stanza con qualcuno così :-) Qualcuno che accetta di guardare in faccia e contestare le sue stesse certezze.
Vorrei dividere la stanza con qualcuno.
Vorrei avere una stanza da dividere, in un appartamento tutto mio.
Un saluto!
Capello