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Asini

8 Ottobre 2016 22:35 / Leave a Comment / Smeerch

Asini

Asini
di Antonello Grimaldi (Italia, )
con Claudio Bisio, Giovanna Mezzogiorno, Fabio De Luigi,
Maria Amelia Monti, Vito, Arnoldo Foà, Bob Messini, Renato Carpentieri,
Ivano Marescotti, Isa Barzizza, Libero De Rienzo, Antonio Catania
Elio, Valerio Mastandrea, Rocco Tanica, Enrico Salimbeni,
Sergio Carnovali, Silvana De Santis, Maria Serrao

Italo è un quasi-quarantenne che vive ancora con sua madre. Per portare a casa qualche soldo (vivacchiare) allena una squadra di rubgy. Il suo ruolo più precisamente è quello di giocatore/allenatore. Quando il presidente decide di metterlo definitivamente fuori squadra, per motivi anagrafici, si trova del tutto spaesato. Non aveva mai considerato l’ipotesi di fare altro nella vita. Costretto dalla situazione, comunque, decide di accettare una bizzarra offerta che gli arriva da un istituto religioso, una specie di scuola di campagna per ragazzi. Parte dunque per quest’esperienza, convinto di andare ad insegnare educazione fisica, ma quando arriva nell’istituto si rende conto che la scuola, più che altro, è un convento francescano con funzioni di casa-famiglia per ragazzi molto giovani e con problemi di vario genere (soprattutto psichici) – oltre che ricovero per asini abbandonati. La permanenza in campagna e la vicinanza con i ragazzi (e gli asini) lo trasformeranno del tutto; si può quasi dire che impara più lui il senso della vita dagli studenti, che gli studenti le sue lezioni di educazione fisica. L’esperienza sarà comunque per lui fondamentale, in quanto gli permetterà di sopprimere in gran parte il Peter Pan che lo governa, cioè di crescere definitivamente.

Italo è Claudio Bisio, qui al massimo della forma; straordinari i suoi duetti con Marescotti e De Luigi.
Questa per Fabio De Luigi – nei panni di Attilio il picchiatello – potrrebbe essere l’interpretazione più delirante e più riuscita di tutta la sua carriera cinematografica. A me fa morire dalle risate – anche per l’accento ma non solo.
Anna – la giovane collaboratrice dell’istituto che si finge suora – ha il volto di Giovanna Mezzogiorno.
La sempre dolce e buffa Maria Amelia Monti interpreta la fidanzata di Italo.
Ivano Marescotti interpreta Bastiano, un barista fuori di testa dal forte accento romagnolo.
Un severo Arnoldo Foà interpreta il cardinale che vorrebbe far fuori il collegio.
A Libero De Rienzo – che qui ha una pettinatura davvero imbarazzante – il ruolo de suo autista.
Renato Carpentieri intepreta Padre Anselmo, il saggio rettore dell’istituto che è convinto di vedere in Italo una specie di messia in grado di salvare le sorti dell’istituto (a rischio di essere abbattuto per far spazio a un ambizioso progetto edilizio).
Vito e Bob Messin sono rispettivamente Padre Tommaso e Padre Sauro.
Isa Barzizza appare in qualche scena nei panni della madre di Italo.
Nel film ci sono piccoli cammeo anche di Elio, Rocco Tanica, Antonio Catania, Valerio Mastandrea ed Enrico Salimbeni.

Nota 1: il soggetto e la sceneggiatura sono stati scritti dallo stesso Bisio, da Giorgio Terruzzi e da Roberto Traverso.
Nota 2: il regista è lo stesso di “Caos Calmo”.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

Posted in: film / Tagged: Antonello Grimaldi, Antonio Catania Elio, Arnoldo Foà, Bob Messini, cast, cinema, Claudio Bisio, commedia, Enrico Salimbeni, Fabio De Luigi, film, Giovanna Mezzogiorno, Isa Barzizza, Ivano Marescotti, Libero De Rienzo, Maria Amelia Monti, Maria Serrao, pellicola, recensione, regia, regista, Renato Carpentieri, Rocco Tanica, scheda, Sergio Carnovali, Silvana De Santis, Valerio Mastandrea, Vito

Bar sport

19 Maggio 2013 12:09 / 1 Comment / Smeerch

Bar Sport

Bar sport

di Massimo Martelli (Italia, 2011)
con Claudio Bisio, Antonio Catania, Angela Finocchiaro,
Lunetta Savino, Vito, Antonio Cornacchione, Giuseppe Battiston,
Gemelli Ruggeri, Alessandro Sampaoli, Aura Rolenzetti,
Bob Messini, Teo Teocoli, Claudio Amendola, Gianluca Impastato,
Cristina Ramella, Michael Galluzzi, Daniele Pilli

Disclaimer: non ho letto il celeberrimo omonimo libro di racconti di Stefano Benni da cui la pellicola è stata tratta.
Comunque si è trattato di una grossa delusione. Non si ride mai. Che commedia è mai questa? Attraverso il testo di Benni, Martelli racconta le solite storie da bar, gli anneddoti che appena partono, sai già come finiscono. Una serie (nemmeno bene incastrata) di personaggi idealtipici della provincia italiana che si intrattengono in un bar dell’Emilia Romagna negli anni 70. Alcuni dettagli sono anche raccontati male, come ad esempio la Luisona, ossia la pasta glassata al cioccolato che mai nessuno si azzarda a mangiare.
Giudizio molto negativo purtroppo.
Unico barlume di positività: le storie animate che sono raccontate dalla voce del Tennico (Claudio Bisio)
Modestissimo l’incasso al botteghino: poco più di 2,8 milioni di Euro.

Bisio è quasi sprecato in questo film, è lui l’attore che ha tentato di trainare la promzione del film (basta guardare la locandina). Ma forse è il personaggio di Battiston – il barista grasso e spilorcio Onassis – che avrebbe dovuto avere un ruolo più centrale nella storia, anche perché è la voce narrante.
Ad Aura Lorenzetti è stato affidato il ruolo della cassiera giovane e sexy.
Lunetta Savino e Angela Finocchiaro interpretano due vecchie arpie che spettegolano ai tavolini, parlando solo di morti e facendosi i dispetti.
Il simpatico Vito ha un ruolo molto piccolo: una specie di ragioniere con la moglie affascinante.
Antonio Cornacchione interpreta uno sfigato che cerca per tutto il tempo di far funzionare l’insegna del bar.
Antonio Catania fa il brontolone.
Teo Teocoli dà il meglio di sé nel recitare la parte dell’anziano finto-latin lover, che si bulla al bar raccontando panzane sulle sue notti brave ma il testo e la regia sono quelli che sono.
Claudio Amendola ha un ruolo piccolo e negativo: un rappresentante di Roma che mette sotto i denti la Luisona.
Alessandro Sampaoli – il Silvano Rogi di “Camera Café” – fa la parte dell’innamorato sfigato col cuore spezzato, che passa tutto il tempo a infilare gettoni nel telefono del bar per chiamare la sua ex che l’ha mollato.
Gianluca Impastato interpreta un antipatico giovane che è bravissimo a giocare al flipper. La sua scena m’è sembrata un palese omaggio a “Troppo forte” di Verdone.
I gemelli Ruggeri appaiono per pochi attimi.
Un cast di questa risma poteva dare grandi soddisfazioni, rinverdire i fasti della splendida sit-com “Zanzibar” (in cui alcuni di essi militarono ai tempi). E invece…

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

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Oggi sposi

16 Settembre 2010 12:46 / 1 Comment / Smeerch

Oggi sposi

di Luca Lucini (Italia, 2009)
con Moran Atias, Luca Argentero, Michele Placido,
Lunetta Savino, Filippo Nigro, Carolina Crescentini,
Renato Pozzetto, Dario Bandiera, Isabella Ragonese,
Gabriella Pession, Francesco Montanari, Hassani Shapi,
Francesco Pannofino, Stefano Bicocchi (Vito),
Annalisa De Simone, Nicola Pignataro

Simpatica commedia arrivata nelle sale lo scorso anno.
I matrimoni di quattro coppie di fidanzati s’incrociano in maniera più o meno casuale. Due di loro (Salvatore e Chiara) sono camerieri precari in un ristorante di Roma. Lui siciliano, lei settentrionale. Dedicono di sposarsi quando scoprono che lei è incinta. Ma hanno così pochi soldi per la cerimonia che decideranno di festeggiare il loro matrimonio in maniera clandestina all’interno della maxi festa organizzata da altri due sposi ricchissimi.
Attilio e Sabrina sono la coppia di ricchissimi. Lui è un imprenditore romano alquanto boro – anche se veste e si atteggia da elegantone – titolare di una società che sta per fallire. Lei, invece, è una specie di letterina/vallettina/presentatrice, molto bella ma anche molto stronza e finta. L’unica cosa che le importa è la carriera e il suo cagnolino da compagnia. Il loro proplema sarà organizzare la cerimonia in maniera il più possibile sontuosa (e tamarra) perché lei vuole apparire su tutti i rotocalchi di gossip, mentre lui ambisce ad ottenere del denaro per salvarsi dalla bancarotta.
Renato e Giada si amano, anche se di loro ci sono tantissimi anni di differenza: lei è una frizzante biondina poco più che ventenne, mentre lui è un ricchissimo signore milanese di quasi settant’anni. A ostacolare la felicità dei due sposi si metterà il figlio di Renato, Fabio, un magistrato nosioso e zelante che mai ha avuto una donna nella sua vita.
Nicola e Alopa formano la quarta coppia di fidanzati. Lui è un bravo e stimatissimo ispettore di polizia. Ha la nomea di sciupafemmine e un forte accento pugliese. Tutte le sue colleghe sono innamorate di lui. Alopa è la dolcissima – e bellissima – figlia dell’ambasciatore indiano in Italia. Il loro grandissimo problema sarà cercare di mettere d’accordo le loro famiglie, in primo luogo sull’opportunità di celebrare questa unione e, in secondo luogo, sul modo di organizzare la cerimonia. Un vero e proprio scontro di culture, insomma – putroppo basato sui soliti luoghi comuni. India da una parte, Puglia dall’altra.
E qui spendo due parole per gli attori che interpretano i personaggi pugliesi. Michele Placido nella parte del padre dello sposo è uno spasso. Divertentissimo. Il suo italiano frammisto al dialetto foggiano mi ha fatto ridere davvero molto. A fargli da spalla c’erano sia Lunetta Savino, nei panni della madre del poliziotto Nicola, che Francesco Pannofino nei panni dello zio – un altro caprone ignorante, volgare e sguaiato. Credo che le gag ambientate nel paesino pugliese siano la cosa più divertente di tutto il film. Da non dimenticare nemmeno il simpatico cammeo di Nicola Pignataro come sindaco di Morticola, il paesello campagnolo in cui si festeggeranno le nozze.
È davvero bello vedere Luca Argentero prendersi poco sul serio. Qui interpreta il poliziotto figo, che fa perdere la testa a tutte le donne che incontra per la sua strada. Un ragazzo un po’ farfallone ma ligio al dovere e soprattutto intenzionato a mettere la testa a posto per amore della sua futura moglie. Non ne sono sicuro ma secondo me Argentero è stato doppiato. La voce non mi sembra sua e per di più non lo credo in grado di recitare con accento pugliese.
Moran Atias è bellissima e dolcissima. Già detto? Allora faccio bene a ripetermi, perché la trovo straordinaria. Non dico fesserie. Peccato però che abbiano preso un’attrice di origini israeliane per interpretare una ragazza di origini indiane. Il pensiero del responsabile casting sarà stato “Tanto il pubblico italiano non è in grado di distinguere i tratti somatici di una dall’altra”.
Renato Pozzetto non ha perso smalto, nonostante l’enorme mole e i 70 anni. Io lo trovo sempre molto buffo, sia per il suo lessico da milanese puro, che per la gestualità, le espressioni stralunate, il modo di impuntarsi e altro ancora.
Non l’avrei mai detto, ma Gabriella Pession recita decisamente bene. Certo, il suo è un ruolo da stronza, viziata, bionda senz’anima né cervello. Ma le viene spontaneo, quasi naturale. Non vorrei essere offensivo, ma com’è ‘sta cosa? Ho trovato spassosissimi i battibecchi al ristorante tra lei e Francesco Montanari. Ecco, di questo ragazzo non sapevo nulla ma l’ho trovato eccellente. Adesso ho scoperto che ha recitato nella serie tv “Romanzo Criminale”. Lo trovo perfetto per le parti comiche. Il romano burino lo fa alla perfezione. Nelle prime battute del film mi sembrava che imitasse quasi Christian De Sica, invece no. Ha uno stile tutto suo, vincente, che mi piace un sacco. Bravo!
A Filippo Nigro hanno dato forse il ruolo più difficile. Gli hanno fatto indossare il parrucchino e gli hanno chiesto di essere triste, incazzato e incazzoso, solo, pedante, puntiglioso, frustrato, logorroico, superbo e sospettoso. Lui ci è riuscito abbastanza bene, anche se – visto che questa è una commedia – in diversi casi ha calcato un po’ la mano, rendendo grottesco il suo personaggio. Ma, tutto sommato, questo non è un male.
Dario Bandiera, invece, risulta misuratissimo e perfettamente nella parte. Il suo eccessivo istrionismo di un tempo (ricordate quando faceva il rumorista al Maurizio Costanzo Show?) non emerge. Le espressioni, il lessico e le movenze del pizzaiolo siciliano ci sono tutte. Ottima scelta.
Isabella Ragonese non starà recitando in troppi film ultimamente? Per carità, brava, ma non sarà troppo? Comunque qui è deliziosa: caparbiamente buffa o buffamente caparbia. Nella coppia pizzaiolo/cameriera è lei che porta i pantaloni, che risolve i problemi e che, in questo caso, organizza alla perfezione il matrimonio fantasma alle spalle dei ricconi.
Di Michele Placido ho già detto. Dovrebbero dargli il premio per attore pugliese più divertente dell’anno.
Francesco Pannofino come pugliese è meno credibile, ma in alcune gag è davvero esilarante. La commedia è il suo mestiere.
Carolina Crescentini affronta una discreta prova: le riescono meglio le scene frivole/leggere, che quelle drammatiche, ma riesce ugualmente a stare nel suo ruolo. Sufficienza per lei.
Lunetta Savino ancora una volta fa la pugliese amante della musica lirica. Ricordate il film “Liberate i pesci” di Cristina Comencini? Beh, uguale uguale uguale. Lo stesso ruolo. Si vede che le riesce benissimo, boh! Comunque è simpatica, dai. Al fianco di Placido si trova benissimo. Ottima spalla.
Il comico Vito non è realmente muto. Lo sapevate? Ma sì, dai. Ormai sono anni che è stato spiegato questo fraintendimento. Comunque sia, qui è buffo nei panni del poliziotto pigro e fifone che pensa solo a mangiare.
La scena finale in stile Bollywood, ossia quella in cui le due famiglie (indiane e pugliese) ballano insieme in piazza, mischiando balli tipici della tradizione indù con la Taranta (pizzica?), ecco io l’avrei risparmiata. E non solo perché dà la sensazione che tutto finisca a tarallucci e vino.
La sceneggiatura è stata scritta da Fabio Bonifacci con la collaborazione di Fausto Brizzi e Marco Martani.
Voto complessivo per il film: 6 e mezzo. Divertente il giusto. Ottimo per le famiglie italiane che si considerano moderne e mentalmente abbastanza aperte per ridere di situazioni paradossali che, purtroppo, succedono ancora, come le schermaglie tra le famiglie dei due fidanzati, le migliaia parenti da invitare necessariamente al banchetto, ecc.

Il trailer del film.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

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