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Io c’è

8 Dicembre 2018 20:33 / Leave a Comment / Smeerch

Io c'è

Io c’è
di Alessandro Aronadio (Italia, 2018)
con Edoardo Pesce, Margherita Buy, Giuseppe Battiston,
Gegia, Massimiliano Bruno, Giulia Michelini, Gisella Burinato

Massimo Alberti ha poco più di quarant’anni ma ha fatto poco della sua vita. Il suo “Miracolo Italiano”, un Bed & Breakfast di lusso ereditato dai genitori, è sull’orlo del fallimento, divorato dalle tasse. Quando suo cognato cerca con un colpo di mano di sottrargli il 50% di proprietà, decide di cambiare registro e, ispirandosi a un convento di suore che affitta camere ai pellegrini, rilancia la sua attività. Fonda quindi una religione e stabilisce nel B&B la sede del culto, in modo da evitare di pagare l’ICI e altre tasse sulla sua attività. Nome scelto per il culto: Ionismo, dal momento che è lo stesso fedele ad essere al centro della nuova religione. Da questo deriva anche il titolo “Io c’è”. Non solo: nella nuova avventura si impegna a fondo, in prima persona: santone del culto infatti sarà lui stesso. Nell’operazione coinvolge comunque anche sua sorella Adriana – il membro della famiglia con la testa sulle spalle – e lo scrittore pseudo-new-age Marco in funzione ideologo.
Le cose sembrano procedere molto bene: la religione viene riconosciuta dallo stato, gli adepti aumentano e i soldi iniziano ad arrivare copiosi. Ad un certo punto però qualcosa si inceppa: Massimo si invaghisce di una delle adepte – Teresa – una ragazza malata di cancro che, proprio grazie agli insegnamenti dello Ionismo, ha deciso di smettere di lottare contro il suo male mortale, arrivando a rifiutare l’importante operazione che potrebbe salvarle la vita. Questo porta Massimo a riconsiderare tutto. In lui si instilla il dubbio di aver creato un mostro che non riesce più a gestire.

L’idea di base è geniale ed originale allo stesso tempo: fondare una religione per non pagare le tasse. Su questa è stata imperiata una comicità che ormai potremmo definire alla “Smetto quando voglio”. Il che è ovviamente richiamato dal fatto che Edoardo Leo presta il suo volto per il protagonista. A ciò si aggiunga poi anche una critica al “credulonismo” imperante e alla generazione di quarantenni bamboccioni che ha difficoltà a trovare la propria strada.
Per Margherita Buy potremmo quasi dire che è il suo personaggio – Adriana Alberti – è ininfluente, senza aggiungere altro.
Il personaggio di Giuseppe Battiston, ossia lo scrittore Marco, dovrebbe essere uno degli elementi principali della linea comica del film ma non propriamente così – anche se temo che non sia un problema di recitazione. Forse gli autori per lui non avevano battute migliori.
Alla fine della fiera rimane che la migliore sullo schermo – al di là della simpatia di Leo – è Giulia Michelini; la sua Teresa è forse il personaggio meglio riuscito: quello più sincero e profondo, nonostante sia tutt’altro che comico.
Gegia ha un piccolo ruolo: interpreta una delle suore che gestiscono la struttura alberghiera concorrente.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

Posted in: film / Tagged: Alessandro Aronadio, cast, cinema, commedia, Edoardo Pesce, film, Gegia, Gisella Burinato, Giulia Michelini, Giuseppe Battiston, Io c'è, Margherita Buy, Massimiliano Bruno, pellicola, recensione, regia, regista, scheda

Ecco noi per esempio…

7 Dicembre 2018 20:38 / Leave a Comment / Smeerch

Ecco noi per esempio...

Ecco noi per esempio…
di Sergio Corbucci (Italia, 1977)
con Renato Pozzetto, Adriano Celentano, Barbara Bach,
Luciana Calandra, Felice Andreasi, Antonio Casagrande,
Ugo Bologna, Imma Piro, Ester Carloni, Ernest Thole, Guido Spadea,
Mangalika Di Tyadura, Daniela Piperno, Franca Marzi, Georges Wilson,
Sal Borghese, Elio Crovetto, Carmen Russo, Lory Del Santo

Strampalata commedia che racconta la storia dell’amicizia tra un fotografo (oggi diremmo fotogiornalista) libertino e ottimista che sogna di fare lo scoop della vita e un aspirante poeta tontolone e sfigato che arriva dalla provincia in cerca di un editore che possa pubblicare i suoi componimenti.
Si incontrano per caso alla Stazione di Milano durante degli scontri tra polizia e manifestanti e finiscono a vivere insieme in una squallida pensione. Tra di loro anche una vera e propria femme fatale di nome Ludovica. A far da cornice a questa storia, a tratti surreale, ci sono i cosiddetti Anni di Piombo, le proteste studentesche, la malavita meneghina, i salotti buoni – ma ipocriti e corrotti – della “Capitale morale d’Italia”. In un paio di scene si ride ma davvero sono solo 2.

Renato Pozzetto è ancora una volta il bamba di provincia, un ingenuo bambinone cresciuto, qualcosa di molto molto simile al personaggio di Artemio de “Il ragazzzo di campagna”, solo che questa volta porta l’assurdo nome di Palmambrogio Guanziroli.
Celentano interpreta il fotografo conosciuto da tutti come “Clic”. Sciupafemmine impenitente, perennemente in bolletta, al collo porta sempre una macchina fotografica. Fortunatamente Celentano fa il Celentano solo in pochissime occasioni, anzi, a dirla tutta: qui recita anche dignitosamente alcune scene fortemente drammatiche.
Ludovica, la donna favolosa che fa perdere la testa a Palmambrogio, ha il volto e il corpo di Barbara Bach. Incredbilmente bella. Da rimanere a bocca aperta.
Il grande Felice Andreasi ha il ruolo di un editore paranoico, maniaco delle armi, che vive in una grande villa iperprotteta da sistemi di sorveglianza.
A Giuliana Calandra fu assegnata la parte di Beatrix, una mangiauomini di mezza età, gran maestra di salotti borghesi, che di mestiere fa l’agente degli artisti.
Ernest Thole lo troviamo nella parte del travestito che si prostituisce e dà dritte a Clic sui malaffari dei suoi clienti.
Per Capucine il ruolo della moglie di Clic, una donna ancora innamorata del suo ex marito ma piena di odio e rancore nei confronti dell’uomo che l’ha fatta soffrire. La sua figura rappresenta la donna emancipata e “con la testa a posto”: la vediamo infatti impiegata in un importante negozio di dischi di Milano.
Franca Marzi interpreta Mariarosa Colombo, l’attempata vamp che gestisce la pensione in cui alloggiano Clic e Palmambrogio.
Paola Arduini è Francesca, la fidanzata di Palmambrogio: paesana e “non proprio bellissima”.
Per Elio Crovetto il ruolo dell’edicolante notturno amico di Clic; insieme pare abbiano “fatto il Vietnam”.
Georges Wilson è Melano Melani, l’anziano poeta gay che cerca di sedurre Palmambrogio.
Sal Borghese ha il ruolo dello scagnozzo di un potente malavitoso siculo; lo vediamo minacciare Clic con la pistola, dopo averlo scoperto a fotografare di soppiatto un furto di cavalli.
Carmen Russo e Lory Del Santo (giovanissime) le troviamo a ballare in discoteca con i due protagonisti in una delle ultime scene del film.
L’occhialuto Guido Spadea è Ercole, il padre di Francesca.
Per Imma Piro il ruolo di Vincenzina: una vedova di origini campane che vive sola con tre bambini piccoli. Di certo un tempo è stata una delle tante amanti di Clic, ma si è ridotta ad essere solo una specie di seconda moglie abbandonata.
La cameriera di colore che vive nella stessa pensione dei due protagonisti è Mangalika Di Tyadura.
Antonio Casagrande intepreta il commissario Potenza – la solita macchietta del poliziotto meridionale vecchio stampo: ottuso, iracondo, impaziente e indolente.
Ugo Bologna dà il volto a Gianni, il titolare del negozio di dischi preso di mira da una protesta di giovani comunisti.
Ester Carloni è la vecchietta all’ospizio.
Daniela Piperno interpreta una delle giovani femministe che vorrebbe linciare clic per aver rubato degli scatti a una delle riunioni del loro collettivo.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

Posted in: film / Tagged: Adriano Celentano, Antonio Casagrande, Barbara Bach, Carmen Russo, cast, cinema, commedia, critica, Daniela Piperno, Ecco noi per esempio..., Elio Crovetto, Ernest Thole, Ester Carloni, Felice Andreasi, film, Franca Marzi, Georges Wilson, Guido Spadea, Imma Piro, Lory Del Santo, Luciana Calandra, Mangalika Di Tyadura, pellicola, recensione, regia, regista, Renato Pozzetto, Sal Borghese, Sergio Corbucci, Ugo Bologna

La truffa dei Logan

7 Dicembre 2018 13:57 / Leave a Comment / Smeerch

La truffa dei Logan

La truffa dei Logan
(Logan Lucky)
di Steven Soderbergh (USA, 2017)
con Channing Tatum, Adam Driver, Katie Holmes,
Riley Keough, Hilary Swank, Daniel Craig, Jack Quaid,
Brian Gleeson, Seth MacFarlane, LeAnn Rimes, David Denman,
Jim O’Heir, David Denman, Jesco White, Charles Halford

Un minatore di 40 anni circa, divorziato e con problemi ad una gamba, viene licenziato perché l’azienda per cui lavora non vuole pagargli l’assicurazione sanitaria. Trovandosi disoccupato e con una figlia da mantenere, che con sua madre sta per spostarsi in un’altra città, decide di darsi al crimine. Con l’aiuto di suo fratello (barista disabile), di sua sorella (parrucchiera) e di un carcerato mezzo matto (esperto in esplosivi), decide di rapinare il caveau del circuito automobilistico della contea, il Charlotte Motor Speedway, nel giorno di maggiore incasso, ossia quello in cui si svolge la corsa più importante dell’anno: la “Coca-Cola 600”. Ci saranno diversi intoppi ma tutto andrà per il meglio, finché una solerte agente dell’FBI non inizierà ad indagare.

La truffa dei Logan è un po’ “I soliti ignoti” in salsa country: dei cialtroni della profonda provincia americana cercano di fare il colpo della vita ma non hanno ovviamente le capacità per riuscirvi. Soderbergh mette il tutto in “salsa Ocean’s”, cioè prende la loro storia e gli dà quel tocco di dinamismo e briosità che rende il tutto gustoso. D’altronde non è forse questa l’arte in cui è maestro?  A fare il resto ci pensa un buon cast.

“Collo” Tatum è il protagonista, Jimmy Logan: il papà dolce e buono che fa un colpo “solo” per mettere un po’ di soldi in tasca, visto che è al verde.
Adam Driver è l’altro Logan – Clyde – il barista senza un braccio, un tizio un po’ “weird” che pare quasi catatonico ma che chiamarlo determinato è dir poco; per la sua famiglia è disposto a far tutto, senza battere ciglio.
Per Daniel Craig il personaggio più simpatico del film: Joe Bang, un galeotto muscoloso e con i capelli biondo platino, esperto di esplosioni e un po’ fuori le righe, qualcuno di cui aver paura ma con un suo senso dell’umorismo. Per fare il colpo evaderà temporaneamente dalla prigione in cui risiede.
Hilary Swank è Sarah Grayson, la seriosa agente dell’FBI che dà la caccia ai delinquenti.
Katie Holmes è Bobbie, l’ex moglie di Jimmy: una donna giovane e molto carina ma allo stesso tempo stronzetta e senza cuore, troppo incentrata su se stessa per mostrare un po’ di pietà nei confronti di Jimmy. A momenti mette il suo interesse persino davanti a quello della sua piccola figlia Sadie.
Riley Keough la troviamo nel ruolo di Mellie, la terza sorella Logan: una sexy peperina che partecipa al colpo guidando con estrema abilità un bolide.

Nota: ancora una volta le musiche della pellicola sono state affidate al sapiente David Holmes.

Il sito ufficiale (Italiano) > http://www.luckyred.it/movie/la-truffa-dei-logan/
La locandina originale (americana) > https://www.imdb.com/title/tt5439796/mediaviewer/rm2342005504

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

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