• Archives
Smeerch.it vediamo quel che si può fare

Tag Archives: Gigio Alberti

Fin dalla scoperta e anche dallarcipelago delle cheapest viagra prices La maternità è un periodo importante nello stile di vita di ogni donna. Ma viagra 25mg Pasak Bumi Tongkat Ali migliora la produzione di testosterone, le posso comprare viagra Un frutto che sta rapidamente diventando la nuova parola dordine tra i circuiti di cipla viagra 20mg Non cè assolutamente alcuna importanza della farmacia comune per sviluppare la coscienza compra il viagra Cè da ottenere che la soluzione semplicemente una soluzione pronta richieda la perseveranza acquisto viagra postepay Credo che tu abbia indubbiamente imbattuto in pubblicità cheap viagra pill Unampia selezione di farmaci per la disfunzione erettile è offerta sul mercato. Tre farmaci orali sono già sul mercato acquisto viagra cialis Ci sono molti risultati di ricerca sulla sicurezza viagra online cheap Se si scopre che la disfunzione erettile è causata dove comprare viagra

Mediterraneo

19 maggio 2014 20:13 / Leave a Comment / Smeerch

Mediterraneo

Mediterraneo

di Gabriele Salvatores (Italia, 1991)
con Claudio Bigagli, Diego Abbatantuono, Giuseppe Cederna,
Vana Barba, Claudio Bisio, Gigio Alberti, Antonio Catania,
Ugo Conti, Luigi Montini, Irene Grazioli,
Alessandro Vivarelli, Memo Dini, Vasco Mirandola

Seconda Guerra Mondiale. Uno sparuto gruppo di militari italiani sbarca su di un’isoletta greca con l’intento di prenderne il comando. I membri della sgarrupata brigata si mostrano subito alquanto inesperti nelle operazioni, ma non incontrano grosse difficoltà nel penetrare nel territorio perché il luogo, che in un primo momento appare del tutto deserto – non si rivela affatto ostile, anzi in poco tempo “gli invasori” riescono persino a stringere buoni rapporti con la popolazione locale, formata quasi esclusivamente da donne, bambini e anziani.
Per mantenersi in contatto con la nave che li ha accompagnati sin lì, il gruppo ha portato anche con sé una radio da campo ma, dopo soli pochi giorni dallo sbarco, l’aggeggio va distrutto per cui diventerà impossibile mantenere contatti con il resto dell’esercito che si trova nell’Egeo. Questo inconveniente e la distruzione dell’imbarcazione da cui sono sbarcati, finiranno per isolare del tutto i militari dai loro commilitoni.
Il tenente Montini, il suo attendente Farina, il sergente Lorusso e i loro compagni di avventura rimarrano dunque bloccati sull’isoletta per ben 3 anni, senza ricevere alcuna notizia sulle sorti della guerra – che intanto si è conculsa. Questo però permetterà a loro di fare una grande e bella esperienza, di diventare amici e crescere un po’, riflettere su quello che la vita gli ha riservato, maturare speranze, prendere coscienza del mondo e dell’avvenire.
Proprio per questo, quando l’Esercito Italiano manderà sull’isola una motovedetta inglese a riprenderli sarà dura per loro tornare al mondo che sembrava averli dimenticati in un minuscolo punto in mezzo al mare.

Forse Mediterraneo è il più bel film di Salvatores e non solo perché l’Academy gli riconobbe un Oscar (per il miglior film straniero) nel 1991. Difficile però (per me) dire il perché; si tratta certamente di una riuscitissima alchimia tra diversi elementi, mescolati sapientemente: l’originalità di una storia legata alla Seconda Guerra Mondiale, ma per una volta non violenta, il racconto leggero di un tempo ormai andato, il senso di fraterna amicizia tra un gruppo di giovani uomini, lo svelamento di sentimenti umani da parte di un gruppo di militari, la storia d’amore agrodolce tra un timido giovane – seppure in armi – con una prostituta procace e determinata, la mollezza del comportamento dei protagonisti e la dilatazione del tempo come elementi opposti alla violenza e alla frenesia della guerra, ecc.
A tutto questo va aggiunto anche (ovviamente) la bravura dell’intero cast.
Abbatantuono, che da pochissimi anni aveva abbandonato la maschera del Terrungiello, interpreta il burbero sergente di origini meridionali con atteggiamento (finto)spavaldo d’ordinanza e pizzetto di foggia fascista.
Claudio Bigagli ha il ruolo del tenente che assolve quasi la funzione di fratello maggiore: un uomo acculturato che con la guerra ha proprio poco a che fare e che, nonostante il compito affidatogli, non sembra avere tutta questa voglia di fare da capo a quel nugolo di divise.
Cederna è il suo timido attendente, un giovane solo e solitario, molto affezionato al suo diretto superiore, che perde irrimediabilmente la testa per Vassilissa (Vana Barba), la bella ragazza che si assume il compito di provvedere da sola alle esigenze sessuali di tutta truppa sull’isola.
Claudio Bisio è Corrado Noventa, un uomo chiamato a fare la guerra proprio nel momento in cui sua moglie aspetta il loro primo figlio. Divorato dalla voglia di tornare a casa, durante tutto il tempo non farà altro che cercare soluzioni per disertare, ossia abbandonare l’isola in qualsiasi modo possibile alla volta dell’Italia.
Molto buffo Gigio Alberti nei panni di Strazzabosco, il ragazzo solitario con un unico pensiero: badare alla mula che lo ha seguito sin sull’isola.
A Ugo Conti il ruolo dell’addetto alle comunicazioni radio, grande amico del sergente Lorusso.
Memo Dini e Vasco Mirandola sono i Munaron, anche detti “i montanari”: due fratelli che decidono spontaneamente di salire sulle alture dell’isola e isolarsi al fine di monitorare dall’alto la situazione nel mare circostante. Finiranno per trascorrere le loro giornate a giocare allegramente e fare sesso con una pastorella (Irene Grazioli).
Luigi Montini fa il prete, o meglio il “pope”, ossia il religioso a capo della piccola comunità sull’isola – l’unico uomo non anziano ad essere rimasto nel villaggio.
Un dei personaggi secondari più simpatici, comunque, è Antonio Catania, nel ruolo del tenente Carmelo La Rosa: un’aviatore che arriva quasi per sbaglio sull’isola, costretto ad una sosta a causa di un’avaria al suo “mezzo di aria”.

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

Posted in: film / Tagged: Alessandro Vivarelli, Antonio Catania, cast, cinema, Claudio Bigagli, Claudio Bisio, Diego Abbatantuono, film, Gabriele Salvatores, Gigio Alberti, Giuseppe Cederna, Irene Grazioli, Luigi Montini, Mediterraneo, Memo Dini, Oscar, pellicola, recensione, regia, regista, scheda, Ugo Conti, Vana Barba, Vasco Mirandola

Il capitale umano

22 gennaio 2014 21:15 / Leave a Comment / Smeerch

Il capitale umano

Il capitale umano

di Paolo Virzì (Italia, 2014)
con Matilde Gioli, Fabrizio Gifuni, Fabrizio Bentivoglio,
Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino, Bebo Storti, Gigio Alberti,
Luigi Lo Cascio, Guglielmo Pinelli, Luca Ambrosini, Federica Fracassi

Virzì ha preso il romanzo omonimo di Stephen Amidon e (adattandolo all’Italia del 2010) lo ha trasformato in un delizioso thriller.
Mentre torna a casa in bici, di notte, un cameriere viene spinto fuori strada da un SUV e batte la testa, ferendosi gravemente. L’autista del veicolo non si ferma a soccorrerlo.
Ma chi era alla guida dell’auto? I sospetti cadono su due ragazzi: Massimiliano Bernaschi e la sua ragazza Serena Ossola. L’uno è il rampollo di uno dei più ricchi uomini d’affari della città, l’altra è la figlia di un agente immobiliare che ha tanta voglia di diventare ricco.
Le due famiglie si conoscono già. Proprio sfruttando il contatto dell’amicizia tra i due ragazzi, infatti, il papà di Serena (Giovanni) è riuscito ad entrare in contatto con il padre di Massimiliano, il milionario Dino, e a investire 700 mila Euro – più del valore di tutto il suo patrimonio – in un fondo gestito dalla società del Bernaschi, nella speranza di guadagnare in poco tempo il 40% di interesse.
Nel mentre Carla, la mamma di Massimiliano – un’ex attrice di 40 anni circa, che ha mollato la recitazione per sposare il Bernaschi – decide di salvare l’unico teatro della città dalla chiusura, convincendo suo marito ad acquistarlo e a ristrutturalo; il suo principale interesse sarà occuparsi della struttura, di cui si è anche fatta nominare (senza grandi entusiasmi) a capo del consiglio di amministrazione, e della sua nuova stagione di spettacoli.

Oltre all’originalità della trama, di positivo in questo film c’è da segnalare anche la struttura narrativa. Virzì racconta la vicenda a blocchi prospettici, fornendo cioè allo spettatore una visione multipla di quello che accade. Tre sono i capitoli e tre i punti di vista, prospettive che hanno in comune parecchio, ma che non sono mai del tutto identiche. Anzi, ogni tranche del racconto, riprendendo da un angolo diverso quello che già ha raccontato, si focalizza sulla visione di un altro personaggio e allo stesso tempo aggiunge nuovi elementi all’insieme dei fatti.

Altro fattore significativo de “Il capitale umano” è la recitazione del cast. Ottima scelta su tutta la linea.
Attraverso il suo Dino Ossola, Fabrizio Bentivoglio rappresenta l’uomo stolto, desideroso solo di arricchirsi, un borghesuccio presuntuoso, ma ingenuo, che pur credendosi furbo, finisce vittima del proprio giochetto di speculazione.
L’eccelso Fabrizio Gifuni interpreta il finanziere Giovanni Bernaschi: un uomo tanto ricco quanto doppio, falso, ipocrita ed egoista, attento solo ai propri affari e al proprio patrimonio.
Valeria Bruni Tedeschi è la bionda e frustrata Carla, una tizia viziatissima e sciocca, che cerca di sfogare la disperazione per le proprie sventure rifugiandosi tra le braccia (diciamo così) di uno sceneggiatore (Donato Russomanno/Luigi Lo Cascio) che la riempie di attenzioni.
La giovane e bellissima Matilde Gioli (per la prima volta sul grande schermo) dà volto e corpo a Serena Ossola: uno spirito libero che trova l’amicizia vera e l’amore in Luca (Giovanni Anzaldo) un ragazzo fragile, con problemi psichiatrici e desideroso di tanto affetto.
A Guglielmo Pinelli l’ingrato compito di recitare nei panni del cosiddetto bambascione: il riccioluto, viziato, menfreghista e infantile figlio unico dei Bernaschi, futuro ereditiere di un impero da milioni di Euro che non regge l’alcol e non sa affrontare dignitosamente la fine di un amore post adolescenziale.
Valeria Golino è il personaggio positivo del film. Forse l’unico, forse troppo positivo. Interpreta Roberta Morelli, la compagna di Dino: una psicologa che lavora in una struttura ospedaliera pubblica. Oltre che buona e al servizio dei pazzi della mutua, è anche incinta. Il suo unico neo è l’essere all’oscuro di tutto sino all’ultimo momento, quello della tragedia. Ma probabilmente anche chi non si accorge che il Mondo sta per crollargli addosso, ha un po’ di responsabilità nella sventura che gli accade.
Un bel po’ di complimenti a Bebo Storti che riveste la parte del commissario buono ma dal polso fermo, ossia il titolare delle indagini sul caso del cameriere investito.
Il sempre simpatico Gigio Alberti questa volta ha un ruolo più che serio: impersona il direttore di banca che concede un ingente prestito a Dino Ossola pur senza verificare il motivo dell’investimento di quest’ultimo, né la sua situazione finanziaria.

Ok, il film è molto bello, ben fatto davvero. Ma anziché trarre delle banali conclusioni, invito tutti a porsi due domande:
1. Vi pare corretto generalizzare? Possiamo estrapolare le vicende qui rappresentate a tutta l’Italia? Il nostro Paese è diventato proprio la schifida società rappresentata da Virzì in questa pellicola? O si tratta forse di un quadretto limitato al solo Nord Italia, quel settentrione di provincia “ricco e viziato”, che a parole siamo tutti bravi a disprezzare? In fondo non è nemmeno giusto buttare la croce esclusivamente su questa realtà geografico/econonomico/sociale. Non credete? Nel mio piccolo mi limiterei ad apprezzare il film per quel che è: una bella storia, originale, raccontata bene e soprattutto recitata ottimamente. In più, se volete, possiamo aggiungerci un alto tasso di verosimiglianza.
2. La responsabilità è tutta dei padri? Nel senso: disinteressarsi del tutto alla vita dei propri figli, per concentrarsi esclusivamente sulla propria, porta a sicure disgrazie? I genitori meno attenti all’educazione dei figli si ritrovano poi – necessariamente – con dei mostri in casa? Io spero che non sia questo l’assunto di base. Non perché aborro le opere culturali con un messaggio meramente negativo (anzi) – ma perché altrimenti sarebbe troppo semplicistico (oltre che deterministico).

Una delle frasi più significative del film – ripresa anche nel trailer – è: «Avete scommesso sulla rovina di questo paese e avete vinto».

Voto: una delle migliori pellicole dirette finora da Virzì. Lodi a lui, all’autore del romanzo e a tutto l’entourage che ha permesso la realizzazione di questo film. Da vedere sicuramente. 8 Euro per un biglietto del cinema li vale tutti.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

Posted in: film / Tagged: Bebo Storti, cast, cinema, critica, Fabrizio Bentivoglio, Fabrizio Gifuni, Federica Fracassi, film, Gigio Alberti, Guglielmo Pinelli, Il capitale umano, Luca Ambrosini, Luigi Lo Cascio, Matilde Gioli, Paolo Virzì, pellicola, recensione, regia, regista, scheda, Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino

L'estate del mio primo bacio

21 settembre 2008 18:11 / 2 Comments / Smeerch

L’estate del mio primo bacio (poster)

L’estate del mio primo bacio

di Carlo Virzì (Italia, 2005)
con Gabriella Belisario, Laura Morante,
Gigio Alberti, Andrea Renzi, Regina Orioli,
Neri Marcorè, Paola Tiziana Cruciani, Raffaella Lebboroni,
Jacopo Petrini, Daniela Carrozzi, Martina Taschetta

Le atmosfere sono un po’ quelle alla Tempo delle mele de noantri. Una specie di “Caterina va in città” al contrario in cui il focus in questo caso è spostato su di una ragazzina di estrazione sociale alto borghese, piuttosto che popolare. Volendo potrebbe rientrare in un ipotetico filone in cui sarebbe presente anche “Melissa P.”.
Di certo questo non è il miglior film di Paolo Virzì – anche perché è stato girato da Carlo Virzì.
Siamo nel 1987. L’azione si svolge all’Argentario, in una villa di campagna. Camilla, la protagonista, arriva in treno ad Orbetello, decisa che quella che sta per iniziare sarà l’estate in cui sperimenterà il fatidico ‘primo bacio’. Sfumato l’interesse verso un ragazzo più grande che non la guarda nemmeno, Camilla s’invaghisce presto di Adelmo, un diciassettenne del luogo incaricato di ripulire la piscina della villa. I due diventerano amici e trascorreranno insieme un sacco di tempo senza però arrivare mai al traguardo che la ragazza si era prefissata.
Sullo sfondo si dipanano altre tre piccole storie parallele: la governante, unica vera amica di Camilla, dopo essere stata una sincera confidente decide di sposarsi e andare via; la mamma di lei, una ricca signora frustrata e depressa, decide di scrivere un romanzo autobiografico, senza però esserne capace; il padre, invece, si attarda a raggiungere la propria famiglia in villa poiché preferisce trascorrere i weekend con la sua amante, la giovane Delfina.
Alla fine della storia, padre, madre e figlia, ripianati tutti i problemi e con il cuore in pace, ritornano sereni in città.
Ancora una volta Laura Morante si cala nei panni della donna isterica ed insicura. Viene da chiedersi come mai questo ruolo le riesca poi così bene.
Andrea Renzi con i baffi fa il suo bel figurone. Attore a mio avviso sottovalutato. Ricordo che mi fece una bella impressione già nel film “L’uomo in più” di Sorrentino.
Gabriella Belisario, l’attrice che interpreta la protagonista, non è male. Recita dignitosamente per essere una teenager. Con le altre ragazzine sulla scena riesce ad essere tanto spocchiosa ed antipatica da risultare davvero molto credibile.

hop movie to buy

Neri Marcoré fa un gran figurone – come al solito. Qui lo vediamo nel ruolo del giovane medico idealista di cui si innamora la mamma di Camilla, un tizio fragile e deciso allo stesso tempo che combatte una battaglia contro i tagli ai fondi per il suo ospedale decisi dall’amministrazione pubblica.
Anche Paola Tiziana Cruciani è adeguatissima per la sua parte, ossia per quella della mamma di Adelmo, una signora umile ma sincera che si preoccupa della brutta impressione che la sua casa e i suoi famigliari possano fare sulla piccola Camilla.
Regina Orioli ha una parte molto piccola: intepreta la giovane amante del padre di Camilla, una tipetta alquanto stronza che quasi gode nel mettere in imbarazzo il suo amante e che si rifugia nelle braccia di un altro uomo non appena viene scaricata dal suo compagno.
Nota: la pellicola è stata sceneggiata da Paolo e Carlo Virzì, Francesco Bruni e Teresa Ciabatti, traendo proprio ispirazione dal romanzo di quest’ultima dal titolo “Adelmo torna da me”.
Note musicali: la colonna sonora è scontata, ruffiana e in alcuni casi sbagliata. Sui titoli di coda ad esempio c’è “Lullaby” dei Cure che però è stata pubblicata nel 1989.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

Posted in: film / Tagged: Andrea Renzi, attori, Carlo Virzì, cast, commedia, Daniela Carrozzi, film, Gabriella Belisario, Gigio Alberti, Jacopo Petrini, L'estate del mio primo bacio, Laura Morante, Martina Taschetta, Neri Marcorè, Paola Tiziana Cruciani, Raffaella Lebboroni, regia, Regina Orioli

Post Navigation

« Precedente 1 2

online praesidia

email Twitter facebook icon Pinterest anobii icon flickr icon Instagram linkedin icon youtube icon

La mia pagina Facebook

La mia pagina Facebook

Categorie

  • articolo
  • film
  • food
  • Generale
  • italianismi
  • itnews
  • legal digital archive
  • libri
  • lyrics
  • music
  • personal
  • podcast
  • segnalazioni
  • smeerchouse
  • Un bilocale a Hollywood
  • videoclip

Tag

Alberto Sordi attori book cast cibo cinema clip comics commedia critica dance dj film house libri libro music musica Nino Manfredi noir pellicola playlist podcast programma pubblicità puntata raccolta radio RadioNation recensione regia regista ricetta Roma romanzo satira scheda Smeerch smeerchouse thriller tracklist trasmissione Ugo Tognazzi video webradio

Archivi

I contenuti di questo blog sono pubblicati sotto una Licenza Creative Commons.
Privacy Policy
Copyleft 2003-2018 Smeerch.it
Codice fiscale: BRN NCL 78R05 A285I
Infinity Theme by DesignCoral / WordPress
Questo sito utilizza cookie, ma controvoglia. Sebbene vengano raccolti per permettere l'erogazione del servizio, i cookie di questo sito non vengono usati per la profilazione dell'utente. Anche perché questo sito non integra annunci pubblicitari di alcun genere. Continuando la navigazione acconsenti all'utilizzo di questi cookie. Accetto
Per maggiori informazioni in meritoclicca qui
Altrimenti clicca qui per cancellare i cookie.
Informativa su Privacy & Cookies