Anything Else
di Woody Allen (Usa, 2002)
con Woody Allen, Jason Biggs, Christina Ricci,
Jimmy Fallon, Danny De Vito, Diana Krall,
Carson Grant, Stockard Channing, KaDee Strickland
L’avevo già vista questa pellicola? Si, no. Boh. Non importa. L’ha vista ieri notte e devo dire che mi è piaciuta un bel po’. Forse non è il più bel film del regista newyorkese ma vale. Molto. Soprattutto – come sempre – per i dialoghi: molto spesso arguti, pungenti, originali, frutto di riflessione profonda.
Forse “Anything Else” mi è risultato particolarmente gradevole perché mi sono riconosciuto – e tanto – nel protagonista. Chi mi conosce sa perché. Ad esempio, la frase “Non ci posso credere: mi sono innammorato di una fumatrice” non farà ridere mi ha colpito dritto dove doveva colpire.
La trama non ha nulla di particolarmente nuovo ma è valida. Si narra la storia d’amore travagliata tra due ragazzi: un lui (Jason Biggs) molto timido, onesto ma debole, indeciso e profondamente innammorato di una lei (Christina Ricci) molto aggressiva, falsa subdola, approfittatrice e manipolatrice. Parallelamente al rapporto ragazzo/ragazza si evolve anche una grande amicizia tra il giovane ed un professore di una scuola pubblica (Woody Allen), un rapporto nato grazie ad un interesse in comune: scrivere battute e monoghi comici. L’anziano insegnante aiuterà il ragazzo a diventare meno succube delle decisioni altrui, a prendere in mano la sua vita e a viverla sino in fondo.
La pellicola è piena zeppa di dialoghi. Due dei protagonisti (David e Jerry) sono continuamente nel parco a confidarsi e scambiarsi opinioni. Parlano di tutto ma ovviamente, come sempre, le tematiche trattate sono quelle tanto care ad Allen: i rapporti di coppia, il mondo dello spettacolo, la psicanalisi, l’affermazione personale, i nazisti, l’odio nei confronti degli ebrei, le paure (ivi compresa quella della morte e dell’abbandono). Mi ha stupito vedere scendere in campo questa volta anche la questione della difesa personale, del diritto (tutto americano) di munirsi di armi e di manie che orbitano in questo campo, come il dotarsi del necessaire per la sopravvivenza. Alcuni, ne sono sicuro, l’avranno intesa come una polemica strisciante nei confronti della politica intrapresa dal governo americano all’indomani dei fatti dell’11 Settembre 2001. Questo film è stato pubblicato proprio nel 2002.
Due parole veloci sugli attori. Allen fa il solito Allen. Il che non è poco. Anche se questa volta interpreta un vecchio professore è chiaro che il suo personaggio è lo stesso che abbiamo visto in decine di film: lo sfigato tanto mingherlino quanto paranoico, un tipo in fissa con l’ebraismo, il sesso e la psicanalisi.
Jason Biggs ha la faccia giusta per fare il bravo ragazzo molto bambascione, ossia facilmente raggirabile. Buona la scelta operata dal regista e dal casting team.
Christina Ricci sa fare la ragazza stronza. Le riesce benissimo. Sarà una dote naturale? Io sono un po’ di parte perché la trovo stupenda (sia fisicamente che nella recitazione) sin dai tempi del primo “The Addams Family”. Cioè, non è una bomba sexy, ma ha tutto un suo fascino malizioso che se uno non lo vede deve iniziare a preoccuparsi: potrebbe essere inziato il suo decadimento verso l’omosessualità.
Nota di merito per Danny De Vito. Non è uno dei personaggi fondamentali di questo film ma quello che fa lo fa molto bene. Qui lo troviamo nei panni di un agente parecchio sfigato. Un uomo sulla cinquantina che ha deciso di curare gli interessi di un solo cliente: il giovane autore Jarry Falk – che poi sarebbe il protagonista.
Brava anche l’attriche che fa la mamma della giovane Amanda (Stockard Channing). A me è sembrato un tipo di recitazione alla vecchia maniera, una cosa tra Liza Minnelli, Barbra Streisand e Shirley McLaine. La sua Paula è un personaggio isterico, semi-alcolizzato, illuso, opresso dalla paura di invecchiare, libertino, idiota. Praticamente ridicola.
“Anything Else” lo consiglio a tutti gli amanti delle pellicole di Woody Allen.
Uno scambio di battute che mi ha fatto piegare in due dalle risate.
Jerry: “Sai come si dice: Quello che non sai non ti danneggia”.
David: “Ti ammazza! Ti ammazza! Quello che non ti ferisce, sai, ti ammazza. Come quando ti dicono che… che vai a fare la doccia ma poi si scopre che non si tratta di docce”.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
anche a me è piaciuto molto, l’ho visto al cinema e l’ho rincontrato per caso una sera su sky e non ho potuto fare a meno di rivederlo.
woody allen è nel suo ruolo preferito, quello dell’imbranato, complessato intellettualoide e come al solito ci sguazza :-) ma chi ne esce alla grande secondo me è jason biggs, non riuscivo a capacitarmi che fosse lo stesso di american pie: peccato non averlo rivisto in altre interpretazioni dello stesso livello però…infine un momento di grande riflessione viene dall’acquisto dell’arma: sono proprio incredibili negli states!
Questo è il tipo di commenti che mi rendono orgoglioso di Smeerch.it.
che verso fa il pavone mentre fa la ruota?
o c’era dell’ironia? :-)
Non c’è dell’ironia. Sono sincero. Mi piace quando i lettori partecipano al blog con commenti sensati ed articolati. Per cui era un modo per dire grazie mille.
lo sospettavo, ma è che in fondo sono una timida e quindi cercavo di mascherare con dell’ironia il rossore sulle guance e…ok la pianto, grazie :-)
Prego. :)