Il caimano
di Nanni Moretti (Italia, 2006)
con Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido
Nanni Moretti, Tatti Sanguineti, Cecilia Dazzi, Nanni Moretti,
Giuliano Montaldo, Antonio Catania, Jerzy Sturovsky, Elio De Capitani,
Valerio Mastandrea, Toni Bertorelli, Anna Bonaiuto, Paolo Virzì,
Antonio Petrocelli, Carlo Mazzacurati, Paolo Sorrentino, Matteo Garrone,
Antonello Grimaldi, Paolo De Vita, Luisa De Santis
Sono un estimatore dei film di Nanni Moretti. Lo considero un bravo regista. Questo "Caimano", però a mio avviso, non è il suo miglior film di sempre. E’ un film sul presidente del consiglio uscente, ma tratta anche di cinema e della difficoltà nei rapporti di coppia. Si intrecciano due storie: quella di un produttore cinematografico in rovina che sta per separarsi da sua moglie (che ancora ama) e quella di una giovane regista che vuole fare un film di dura condanna sulla vita del premier. Sullo sfondo si tratta anche di produzioni televisive, film di infima serie, di amore tra padre e figli, di problemi legati alle difficoltà economiche di chi va in rovina, ecc. Si accenna anche all’esistenza di coppie omosessuali con prole e ai loro problemi (che tanto diversi non paiono essere da quelli delle coppie etero).
Il film è gradevole, anche se i primi 10/15 minuti possono risultare un po’ fastidiosi. In principio di pellicola Moretti spiazza un po’, tanto che pare di stare ad assistere ad un film grottesco. Nella tessitura narrativa del racconto, i fili che Moretti riesce a filare meglio sono quelli legati ai rapporti affettivi. Lo ha fatto già in altre sue opere e riesce a farlo ancora. Ci credereste se vi dicessi che alcuni passaggi, quelli in cui Bruno Bonomo (Silvio Orlando) ha difficoltà a dire ai figli che la moglie lo ha mollato, sono incredibilmente toccanti ed angoscianti? Magari sono io ad essere troppo sensibile in questo momento, magari sono già eccessivamente predisposto per un’empatia del genere… però vi posso assicurare che le scene sono emozionanti e che Orlando e la Buy, qui recitano benissimo. Per quanto riguarda il resto, invece, lascio perdere. Non voglio dilungarmi in inutili commenti negativi. Della storia, delle truffe e delle magagne del presidente del consiglio uscente già si sa abbastanza. Chi nella propria dieta mediale non mette solo la tv genralista conosce benissimo i temi che Moretti sviscera ne "Il caimano", tanto che quei passaggi ad alcuni non-fanatici di sinistra potrebbero apparire noiosi e banali. Ma putroppo c’è gente che gode a sentire, ripetere, dire, farsi dire, "questo qui è un ladro, un mafioso, pensa solo ai suoi interessi, ecc". Io non sono tra questi ma capisco pure che così facendo ci si assicura un bel successo di botteghino. Una certa fascia di pubblico al cinema ci va di sicuro per sentirsi ripetere questa solfa. Intendiamoci. Cose scontate ma vere.
Per quanto riguarda gli attori posso dire che recitano tutti bene. A parte Jasmine Trinca… e non venitemi a dire che è bella o che sa recitare. Piccolo cameo per Cecilia Dazzi, che più diventa adulta, più diventa dolce e carina.
Margherita Buy recita bene, come al suo solito. Non si capisce però perché debbano sempre farle fare almeno una scena di collera o di attacco isterico. Per carità, basta! Risparmiateci.
Magistrale Michele Placido nel ruolo dell’attore italiano di nome. Riesce a prendere in giro se stesso ed i suoi colleghi in maniera tanto spietata quanto gradevole. 10 e lode.
Ottime piccole apparizioni anche per Valerio Mastandrea ed Elio Catania.
Peccato per Elio De Capitani. Bravissimo, ma dispiace che a volte si sia trovato a dover fare la parte del buffone – vedi la scena della discesa dall’elicottero con il balletto a mo’ di giullare, l’avanzata saltellante e il bacio alla majorette. Un passaggio questo, in cui il grottesco la fa da padrone.
Molto bravo anche Toni Bertorelli nel ruolo che dovrebbe essere quello di Indro Montanelli, o comunque del direttore di giornale che avversa il suo editore poichè lo considera un uomo di malaffare.
Spassoso Jerzy Durovsky nel ruolo del produttore polacco che sbeffeggia il nostro paese indicandolo sempre come "la vostra italietta".
Da segnalare tutta una serie di brevissime scene in cui appaiono noti registi italiani, colleghi di Moretti, che si sono prestati a fare delle particine; vedi ad esempio Matteo Garrone che fa direttore della fotografia, Paolo Sorrentino che fa il marito di Aidra, Carlo Mazzacurati che fa il cameriere, Paolo Virzì che fa il presidente di una sezione del partito Comunista, ecc.
Di tutto il film la mia scena preferita è quella in cui Moretti (che interpreta un noto attore, forse se stesso) guida e canta una canzone, fingendosi disinteressato, mentre il produttore Bonomo gli presenta la giovane regista (Jasmine Trinca). Si ride di gusto.
La scheda di Cinemaografo.it, quella di FilmUp Leonardo e quella di Film.tv.
ahahaha! ho recensito il film non si sa come prima di te …
http://www.black-velvet.splinder.com
Corro a leggere il tuo post sul film.