Cellulari, arriva il regolamentato per il blocco della Sim
L’Agcom sancisce i tempi ed i modi per lo sblocco dei telefonini bloccati
(Nicola Bruno – www.itnews.it – 27/02/06)
Bloccare un cellulare è illegale? Si può vendere un telefonino su cui non è possibile utilizzare Sim card diverse da quelle dell’operatore che vende l’apparecchio? In molti ancora se lo chiedono.
La Tre, ad esempio, lo faceva e lo fa ancora. In Italia esisteva una specie di vuoto di legge che permetteva agli operatori di agire impuniti. Sulla questione cioè la legge non si era ancora espressa. La scorsa settimana, però, dopo diverse controversie tra operatori -Vodafone e la stessa Tre fra i più accaniti – la vicenda è arrivata ad una conclusione.
L’Agcom, ossia la ‘Commissione infrastrutture e reti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni’, presieduta da Corrado Calabrò, il 21 Febbraio ha deliberato finalmente le misure di regolamentazione del ‘Sim Lock’, quella pratica che consiste nel blocco dei terminali mobili da parte degli operatori.
Chiarezza è stata fatta. L’Autorità d’ora in poi obbliga gli operatori di telefonia mobile a fornire agli acquirenti di cellulari bloccati alcune avvertenze atte a dare trasparenza e chiarezza sulle informazioni d’acquisto. L’Agcom, inoltre, ha deliberato che i terminali bloccati devono essere liberati, su richiesta dell’utente, dopo nove mesi – non prima – con il pagamento di un importo non superiore al 50% del valore del contributo economico fornito dall’operatore all’atto dell’acquisto e, in ogni caso, gratuitamente al termine di un periodo di 18 mesi.
In altre parole il cellulare non può essere comunque sbloccato prima di nove mesi dall’acquisto. E cosa succede a chi oggi ha già un cellulare bloccato acquistato dal oltre 9 mesi. Non è dato sapere se questo regolamento abbia anche funzione retroattiva.
I punti di vista sulla vicenda, ovviamente, sono i più divergenti. I fautori del ‘Sim lock’, la pratica di blocco appunto, ne sono entusiasti. Ad altri invece, i contrari, la sentenza è piaciuta poco. A fronte di regole ben chiare ci sarà probebilmente tutto un fiorire di offerte imperniate su telefonini muniti di blocco Sim. Molti operatori potrebbero cioè adottare pratiche come quelle che hanno portato Tre Italia ha crearsi in pochissimi anni un bacino di utenti molto ampio (quasi 5 milioni).
In tanti altri nazioni il Sim Lock è incredibilmente diffuso – vedi ad esempio il Regno unito. Il timore di molti è che questa regolamentazione e il successivo fiorire di blocchi agli apparecchi porti, alla lunga, alla creazione di un certo qual tipo di protezionismo interno. Ogni operatore potrebbe chiudersi in se stesso, nel tentativo di proteggere il proprio orticello, il parco clienti. La correnza potrebbe risentirne seriamente. Diremo forse addio a quel barlume – anche se piccolo – di concorrenza che fino ad oggi ha permesso a milioni di italiani di passare da un operatore all’altro e da un cellulare all’altro con estrema facilità. Il sistema della number portability, ad esempio, qualche frutto l’ha dato. E se questo lascia passare per il blocco Sim mettesse un freno anche alla portabilità?
I segnali che vengono dall’estero sono ancora più preoccupanti. Il sito ‘Endgaget Mobile’ svela nuove pratiche subdole per scoraggiare, anzi impedire fisicamente che un utente utilizzi il cellulare bloccato con schede di operatore diverso. A quanto pare la divisione britannica della Tre da questo mese inzierà ad incollare materialmente le proprie schede Sim ai cellulari venduti a prezzi ribassati. Tale iniziativa pare sia stata messa in piedi per scoraggiare soprattuto la vendita degli apparecchi fuori dai confini nazionali. Ma basterà una resina collante a fermare questi traffici? Cosa ne penseranno quegli utenti che sono sempre a caccia dell’ultima promozione telefonica, quelli che cambiano operatore ogni dieci giorni?