Microsoft apre il codice alle istituzioni
60 governi potranno accedere al codice sorgente dei suoi applicativi
(Nicola Bruno – www.itnews.it – 20/09/2004)
Da oggi Microsoft offre a oltre 60 istituzioni governative e organizzazioni internazionali di tutto il mondo la possibilità di visualizzare i codici sorgente che sottostanno alle ultime versioni dei suoi principali applicativi, come Word, Excel e Outlook (cosa tra l’altro già prevista per Windows, il suo principale sistema operativo).
Ben trenta di questi stati, tra cui Russia, Norvegia, Cina e Regno Unito hanno già aderito all’iniziativa e sottoscritto la cosiddetta “free licenseâ€. Gli Stati Uniti, invece, hanno già usufruito della stessa opportunità , sebbene non facciano parte di questo programma denominato “Shared sourceâ€. Questo è l’ultimo (in ordine di tempo) e sicuramente il più importante sforzo che il colosso di Redmond sta facendo per fonteggiare l’avanzata impetuosa del software oper-source. Difatti, da un po’ di tempo a questa parte, sempre più aziende, governi ed amministrazioni varie si stanno rivolgendo a programmi di tipo “a fonte aperta†per ragioni economiche (ma non solo) abbandonando, di conseguenza, i prodotti a marchio Microsoft.
Bill Gates, dunque corre a mettersi al riparo, e cerca di rispondere agli attacchi degli ‘avversari open-souce’, utilizzando le loro stesse armi. Il direttore di questo progetto d’apertura di Microsoft verso l’esterno, Jason Matusow, ha ammesso, infatti, che la sua compagnia ha imparato dalle stesse società open source quanto sia importante rendere noti i codici sorgente ai propri utenti/clienti. Tuttavia rimarca che il vero obiettivo dell’operazione è quello di ricavarne un maggiore livello di sicurezza per prodotti medesimi, piuttosto che sottrarre quote ai concorrenti sul mercato open source.
Ad ogni modo la strategia alla base di questo programma è abbastanza semplice: convincere gli utenti che Microsoft non ha alcuna intenzione di nascondere il codice sorgente dei propri applicativi, anzi, il suo principale obiettivo sarebbe quello di farli sentire maggiormente al sicuro nell’utilizzo del software. In parole povere: si è più al sicuro se si conosce ciò che sta dietro le interfacce grafiche.
D’altronde il mercato guarda già altrove; alcuni esperti analisti indicano che parte dell’utenza professionale (soprattutto fuori degli Usa) sta già rivolgendosi a prodotti che nelle funzioni equivalgono Microsoft Office. Uno su tutti il pacchetto StarOffice di Sun Microsystem, una suite di applicazioni open source, basata giustappunto su OpenOffice, che comprende un processore di testi, un foglio elettronico, un software per la creazione e la gestione di database, uno per la creazione di presentazioni e uno per la grafica 2D e 3D.